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Tecnologie di frontiera per la transizione green e digitale

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha partecipato in video collegamento da Strasburgo alla seduta odierna del CIPOM, il Comitato Interministeriale per le Politiche del Mare, in cui ha illustrato gli indirizzi di politica industriale che saranno al centro del nuovo ordinamento previsto nel collegato sulla Blue Economy indicato nella manovra economica.

Il ministro Urso ha sottolineato il ruolo centrale del Mediterraneo e le potenzialità che il mare può riservare nella crescita del Paese, in un momento in cui è chiamato ad affrontare la duplice transizione green e digitale. Il collegato alla Manovra dedicato alla Blue Economy, insieme a quello sulla Space Economy, costituiranno l’impianto normativo per due comparti strategici per l’Italia e per la politica industriale del futuro.

L’economia del mare vale quasi 150 miliardi di euro in termini di valore aggiunto – ha sottolineato Urso - in un Paese come il nostro, con oltre 7mila km di coste, questa rappresenta un volano imprescindibile per la crescita economica. Il mare, dunque, dovrà essere al centro della nuova politica industriale italiana, connettendo sempre più le tecnologie di frontiera alla Blue Economy. Guardiamo con grande attenzione alla cantieristica, alla robotica marina, alle biotecnologie blu, alle energie rinnovabili marine e allo sviluppo di tecnologie sostenibili per lo sfruttamento di risorse abiotiche marine, perché siamo certi potranno avere un ruolo di prim'ordine per l'industria del nostro Paese".

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