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Urso: “Settore portante dell’eccellenza del Made in Italy, interventi per renderlo competitivo”

Si è insediato oggi a Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il tavolo permanente sul settore dell'elettrodomestico italiano con l’obiettivo di avviare una serie di confronti fra istituzioni, imprese e sindacati.

Presenti alla riunione presieduta dal ministro Adolfo Urso, Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento, il sottosegretario al Mimit Fausta Bergamotto e i rappresentanti di Regioni, delle associazioni di impresa e dei sindacati.

Oggi insediamo questo tavolo necessario per conoscere le esigenze della filiera del bianco, un settore portante dell’eccellenza del Made in Italy, e definire le politiche industriali strategiche per il suo rilancio. Vogliamo rendere competitivo il settore, sostenere l’occupazione delle filiere e dell’indotto, semplificare l’onere burocratico a carico delle imprese con una attenzione particolare alla sicurezza sul lavoro. Per questo puntiamo a definire interventi normativi di settore, politiche e linee di azione dedicate”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante l’incontro.

L’industria dell’elettrodomestico e delle attrezzature professionali genera in Italia un fatturato complessivo che supera i 19 miliardi di euro, di cui 12 all’export, con bilancia commerciale positiva per circa 6 miliardi di euro.

Con una produzione annua nazionale che supera i 22 milioni di unità, con oltre 145.000 posti di lavoro diretti e nell’indotto, l’intero comparto rappresenta un’eccellenza del Made in Italy, con un know how di alto livello, un’efficiente filiera di componentistica e prodotto finito e importanti investimenti in ricerca e sviluppo.

Secondo i dati forniti da Applia, l’associazione dei produttori di elettrodomestici, il mercato nazionale del settore, dopo aver sperimentato una fase di significativa crescita nel corso del 2021, ha risentito pesantemente del rallentamento economico a livello nazionale e della corsa dell’inflazione che ha portato i consumi nazionali di apparecchi domestici a chiudere nel 2022 e 2023 in territorio negativo con una contrazione dei volumi per i grandi elettrodomestici rispettivamente del 6% e del 2%.

In merito alla produzione nazionale, nel 2021 si è registrato un dato particolarmente positivo (+18%) controbilanciato da un 2022 e 2023 decisamente negativi (-18%, -16,4%).

 

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