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Urso: “Italia in campo per rendere le politiche industriali europee più pragmatiche, neutrali e attuali”

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha partecipato oggi a Bruxelles al Consiglio Competitività durante il quale ha avuto anche riunioni bilaterali con i ministri di Austria, Repubblica Ceca, Romania e Irlanda ed ha incontrato i commissari europei Vestager e Breton. Alle riunioni era presente anche il viceministro Valentino Valentini.

L’Italia è in campo - ha commentato Urso - per la nuova politica industriale europea che deve essere assertiva, solidale e competitiva in risposta alle misure messe in campo dagli Stati Uniti con l’IRA e alla sfida globale della Cina”. Con i commissari europei Vestager e Breton - continua - ho ribadito che la revisione delle norme sugli aiuti di stato deve essere temporanea e selettiva in una logica di pacchetto con la piena flessibilità sull’uso delle risorse europee già stanziate con PNRR, RepowerUE e fondi di coesione al fine di mantenere l’integrità del mercato interno”.

Negli incontri bilaterali il Ministro Urso ha espresso la necessità di politiche industriali comuni secondo "una visione pragmatica, responsabile e solidale”.

Il mercato unico europeo si trova oggi ad affrontare la duplice transizione green e digitale in un contesto molto diverso del passato: prima la pandemia, poi la guerra della Russia in Ucraina, quindi le misure della amministrazione Biden realizzate per rispondere alla sfida della Cina hanno sconvolto gli assetti della globalizzazione e ci impongono di prendere atto della realtà, per esempio per quanto riguarda l’autonomia strategica europea sulle materie prime critiche, sulle tecnologie green e digitali - commenta Urso. “La Commissione europea deve adeguare le politiche comuni alle nuove realtà economiche e sociali. Nel settore automotive abbiamo dato un segnale di allarme nella convinzione che occorra procedere con una visione pragmatica e non ideologica e nei colloqui che abbiano avuto ci siano resi conto che le nostre riflessioni trovano sempre maggiore consenso. Speriamo che la ragione prevalga nei prossimi dossier, dal regolamento CO2 sui mezzi pesanti a quello sull’EURO 7, sui quali chiediamo un approccio di neutralità tecnologica, così come sugli altri provvedimenti che hanno conseguenze sulla competitività del sistema industriale, come quelli sul packaging, sull’ecodesign, sulle acque reflue. Chiediamo in sostanza che prevalga la ragione”.

 

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