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Documento: Verbale di riunione
Azienda: CMC cooperativa Ravenna
Settore: Edilizia
Lavoratori coinvolti: 1.400
Data: 20 luglio 2022


In data 20 luglio 2022, alle ore 9.30, si è tenuto presso il Ministero dello Sviluppo Economico, in modalità da remoto, un incontro relativo alla Cooperativa CMC di Ravenna, attualmente in concordato preventivo. La riunione è stata presieduta dal Coordinatore della Struttura per le crisi d’impresa, Luca Annibaletti. Per il MiSE hanno partecipato il Capo della Segreteria Tecnica del Ministro, Pamela Morassi, il Responsabile della Segreteria Tecnica del Vice Ministro Alessandra Todde, Stefano D’Addona, il Direttore Generale della Direzione generale per la vigilanza sugli enti cooperativi e sulle società, Fabio Vitale, la Dirigente della Div. III Crisi d’impresa, Chiara Cherubini, con i funzionari della Divisione Giovanni Campobasso e Giulia Moscoloni, e l’esperta nominata per coadiuvare le attività della Struttura, Maria Teresa Della Cortiglia.
Hanno presenziato altresì:per il Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento del Tesoro, il Direttore della Direzione VII - Valorizzazione del Patrimonio Pubblico, Filippo Giansante; per Invitalia il Responsabile dell’area incentivi e innovazione, Ernesto Somma; per la Regione Emilia Romagna l’Assessore allo sviluppo economico, Vincenzo Colla, Roberto Ferrari e Silvana Maiorano; per il Comune di Ravenna il Sindaco, Michele De Pascale; per CMC di Ravenna il Presidente, Alfredo Fioretti, e l’Amministratore delegato, Romano Paoletti, assistiti dall’advisor Pier Luigi Ungania dello Studio La Croce; i Commissari Giudiziali del Concordato pendente, Antonio Gaiani e Luca Mandrioli; per la Legacoop Emilia Romagna il Presidente, Giovanni Monti, e Antonio Zampiga; le Segreterie nazionali di CGIL, CISL e UIL e le Segreterie nazionali e territoriali di FILLEA-CGIL, FILCA-CISL e FENEAL-UIL, unitamente alle RSU.

Il Dott. Annibaletti ha aperto la riunione ricordando la particolare natura delle società cooperative che comunque sono società private a tutti gli effetti.

il Dott. Vincenzo Colla ha evidenziato il valore strategico nazionale dell’Impresa e la necessità di salvaguardare, anche attraverso l’intervento “pubblico”, la conservazione dell’organismo produttivo e del relativo indotto, a fronte della sopravvenuta impossibilità finanziaria della Società di adempiere, alle scadenze programmate, alle obbligazioni scaturenti dal piano concordatario omologato. In particolare, egli ha rappresentato, tra le soluzioni alternativamente praticabili, l’ipotesi di intervento diretto di stato da parte di Cassa Depositi e Prestiti e di Invitalia a supporto della continuità industriale e sociale, la valorizzazione dei rapporti in partnership con altre partecipate del gruppo, l’intervento di veicoli societari sempre a sostegno della continuità aziendale.

Il Dott. Annibaletti, preso atto delle istanze, ha tuttavia precisato che non è possibile tecnicamente configurare, nella fattispecie, un‘ipotesi di aiuto di stato, dovendo trattarsi solo di operazioni a valore di mercato delle partecipate pubbliche; ha altresì evidenziato la criticità del rilascio del DURC in pendenza di procedura concordataria ai fini della continuità industriale, chiedendo sul punto delucidazioni alla Società e ai Commissari giudiziali.

Il Dott. De Pascale ha ribadito il valore strategico di rilievo nazionale dell’Impresa ed ha sottolineato l’importanza di un supporto governativo, in qualsiasi forma giuridica possibile per legge, al fine di scongiurare il fallimento dell’Azienda.

Il Dott. Giansante ha portato a conoscenza del tavolo che il MEF sta valutando tutte le ipotesi percorribili (incluse possibili norme di legge), purché coerenti con la normativa europea. In particolare, egli ha sottolineato che l’intervento dello stato esige sempre la presenza di un partner industriale. In senso analogo è intervenuto, a seguire, il dott. Somma, rappresentando la piena disponibilità di quest’ultima a sostenere l’eventuale progetto industriale nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie.

Il Dott. Paoletti della società cooperativa ha poi ribadito la persistenza del DURC e la prosecuzione dell’operatività dei cantieri, specificando che il fabbisogno finanziario dell’operazione di salvataggio (tramite cessione di ramo d’azienda a valore di mercato) ammonta a 100 milioni di euro e che, allo stato, CMC sta onorando le pre-deduzioni molto onerose del piano concordatario, con seria difficoltà, qualora non intervengano soluzioni medio tempore, a far fronte, nel prossimo autunno, al pagamento degli stipendi del personale dipendente, considerate anche le fortissime restrizioni subite in relazione all’accesso al credito bancario.

I Commissari del Concordato pendente, dottori Gaiani e Mandrioli, stante la propria funzione di vigilanza successiva all’intervenuta omologazione, hanno confermato la parziale inesecuzione, ad oggi, del piano concordatario.
Il Dott. Giovanni Monti, ha sottolineato la necessità di risorse finanziarie urgenti al fine di non compromettere la continuità industriale, evidenziando che i soci della Cooperativa hanno già apportato dieci milioni di euro al piano concordatario e che non vi sono ulteriori possibilità, se non la realizzazione di un progetto industriale che possa prevedere il coinvolgimento di Fincantieri.

Il Dott. Fioretti ha ripercorso le cause della crisi (occorsa nel 2018), evidenziando che la sopravvenuta difficoltà ad onorare le obbligazioni concordatarie discende dalla circostanza per cui l’omologa è avvenuta a maggio 2020, con conseguente incidenza degli effetti del fenomeno pandemico sulle assunzioni poste a base del piano.
Ciononostante, la Società ha alienato assets di rilievo pur di onorare gli impegni assunti e si rende oggi improcrastinabile la ricerca di una soluzione finanziaria.

Le Organizzazioni Sindacali presenti hanno chiesto che venga tenuto alto il monitoraggio sul concordato per il tramite del presente tavolo istituzionale di confronto aperto presso il MiSE, al fine di una definizione quanto più rapida possibile delle problematiche segnalate, considerato anche il forte impatto sociale della vicenda.
Hanno rappresentato l’ipotesi di intervento diretto dello stato a supporto della continuità aziendale, la possibilità di un sostegno finanziario attraverso Invitalia ed il MEF, l’intervento in funzione di salvataggio di “veicoli industriali”, sollecitando una celere conclusione delle trattative con i due soggetti che ad oggi hanno manifestato interesse in tal senso.
Hanno inoltre esposto le forti criticità sussistenti sul profilo occupazionale, stante l’imminente scadenza degli ammortizzatori sociali e l’impossibilità di estendere la cassa integrazione in deroga, nonché richiesto chiarimenti circa la situazione del concordato pendente e l’intervento di soggetti privati interessati all’acquisizione.
In via alternativa e subordinata rispetto alle ipotesi sopra rappresentate, le Organizzazioni hanno chiesto di valutare con urgenza, a tutela della salvaguardia dei livelli occupazionali, anche l’accesso ad una procedura di liquidazione coatta amministrativa.

Il dott. Annibaletti ha concluso l’incontro preannunciando che verrà convocata una nuova riunione per verificare lo stato della vicenda.

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