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In data 11 ottobre 2022 si è svolto un incontro, in videoconferenza, convocato dal Ministero dello Sviluppo Economico avente ad oggetto la società Roman Style Brioni SpA. La riunione è stata presieduta dal Coordinatore della Struttura per le crisi d'impresa, Luca Annibaletti. Hanno partecipato: per il MiSE, il Responsabile della Segreteria tecnica del Viceministro, Stefano D'Addona, la Dirigente della Divisione crisi d'impresa, Chiara Cherubini, con le funzionarie della Divisione Francesca Borea e Giulia Moscoloni; per la Regione Abruzzo l’Assessore con delega al lavoro, Pietro Quaresimale, e Renzo Iride dell’Ufficio crisi aziendali; per la Regione Lombardia Antonio Genova e Giulia Tarantola; per Confindustria il Direttore Generale, Luigi Giosaffatte; per la società Roman Style Brioni SpA l’Amministratore delegato Mehdi Benabadji, il Responsabile risorse umane area industriale, Pierpaolo Petrucci, e il Direttore delle risorse Umane, Alessandro Paparelli; le Segreterie nazionali di CGIL, CISL e UIL; e le Segreterie nazionali e territoriali di FEMCA-CISL, FILCTEM-CGIL,UILTEC, unitamente alle RSU.

Luca Annibaletti ha aperto l’incontro specificando che si tratta di un tavolo di aggiornamento, che fa seguito all’incontro tenuto ad ottobre 2021. Dopo aver premesso che il MiSE ha mantenuto sempre un dialogo costante con l’azienda, ha invitato quest’ultima a riferire sul processo di riorganizzazione in corso e sull’andamento della società.

Per Brioni, il dott. Alessandro Paparelli, dopo avere preliminarmente ringraziato il MiSE per la convocazione della riunione odierna, ha condiviso una presentazione in cui si dà atto in maniera puntuale e trasparente delle azioni intraprese in relazione agli impegni assunti nei precedenti incontri, con un aggiornamento più ampio sulla riorganizzazione e gestione del business e la condivisione dei prossimi passi.

Ha quindi premesso che questo percorso, iniziato ad aprile 2021, ha ulteriormente risentito del conflitto russo-ucraino, con un impatto non trascurabile sul portafoglio della clientela in larga misura di origine russa. Ha evidenziato, tuttavia, che nonostante l’incremento del tasso di inflazione, del costo delle materie prime e delle difficoltà logistiche connesse ai ritardi di consegna, l’azienda è riuscita ad assorbirne l’impatto, senza dover aumentare il livello di esuberi già preannunciato.

Ha poi riferito che l’azienda ha agito, oltre che sulla razionalizzazione dei costi di struttura, anche sulla gestione distributiva (retail e wholesale), sulla comunicazione e sulla reindustrializzazione. Sono stati effettuati investimenti per la comunicazione con nuovi testimonial e lancio di una piattaforma di e- commerce, aperti nuovi negozi in aree geografiche in crescita (in Asia e in Cina) e sviluppato nuove linee industriali dedicate alla linea più informale.

Ha confermato l’utilizzo di tutti gli strumenti disponibili, come il Fondo Nuove Competenze, per limitare il più possibile gli esuberi e, quindi, ricollocare il perimetro occupazionale in numero ragionevole. In particolare, l’azienda ha cercato di lavorare sulla polivalenza e flessibilità delle maestranze.

Anche l’amministratore delegato Benabadji ha sottolineato che è stato avviato un significativo piano di rilancio di Brioni, con particolare attenzione al processo di riorganizzazione e all’attività di distribuzione, sempre con il costante supporto del Gruppo Kering. Ha poi riferito di un corposo piano di investimenti, oltre che la riapertura verso il mercato di Dubai per mitigare l’attuale contrazione di quello russo.

Il dott. Paparelli ha poi precisato che - sulla base di un accordo sottoscritto con le parti sindacali - in relazione ai 321 esuberi preannunciati, 245 lavoratori hanno aderito al percorso di uscita volontaria con incentivo all’esodo, e che tra questi ci sono stati 56 prepensionamenti e la ricollocazione di 25 dipendenti. Ha tuttavia dichiarato la necessità di procedere all’apertura di una procedura di mobilità collettiva per quei 24 dipendenti per cui non è stato possibile il relativo reimpiego.

Le Organizzazioni sindacali hanno avanzato osservazioni in merito alle modalità adottate dalla società nella gestione degli esuberi. Hanno inoltre espresso completo disappunto rispetto alla dichiarazione dell’azienda di avviare la procedura di licenziamento per i restanti 24 dipendenti. Sul punto, hanno richiesto concordemente all’azienda la ricollocazione di tutte le maestranze, nessuna esclusa. Hanno evidenziato quindi la necessità di individuare soluzioni alternative anche per la restante parte del perimetro occupazionale, in quanto trattasi di professionalità importanti per l’azienda, il territorio vestino e per l’industria italiana.

Per la Regione Abruzzo, l’Assessore Quaresimale, condividendo le preoccupazioni espresse dalle Organizzazioni sindacali, ha manifestato l’auspicio che siano trovate soluzioni alternative alla mobilità collettiva preannunciata dall’azienda per tutte le maestranze coinvolte dal piano degli esuberi.

Per Confindustria, è intervenuto il dott. Giosaffatte che ha apprezzato la trasparenza con cui Brioni ha finora operato, evidenziando i risultati positivi conseguiti, nonché la serietà con cui ha portato aventi questo percorso di riorganizzazione aziendale nonostante le significative ricadute scaturite dall’insorgere del conflitto russo-ucraino.

Per la Regione Lombardia, il dott. Antonio Genova ha chiesto all'azienda chiarimenti e maggiori dettagli sul futuro del perimetro occupazionale del sito lombardo di Curno.

Il dott. Alessandro Paparelli ha dichiarato che non ci sarà alcun impatto per quanto riguarda il sito lombardo di Curno. Ha poi affermato - su espressa richiesta del dott. Annibaletti - che l’azienda è comunque disponibile ad un confronto con le parti sociali per individuare una soluzione alternativa per i dipendenti finora non riassorbiti.

Il dott. Luca Annibaletti ha concluso l’incontro garantendo il massimo supporto da parte del MiSE, con la proposta di aggiornarsi a valle del confronto in sede locale tra azienda e parti sociali e l’impegno della Brioni a non intraprendere nel frattempo azioni unilaterali di risoluzione dei rapporti di lavoro.

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