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Documento: Verbale di incontro
Azienda: Natuzzi Spa
Settore: Arredamento
Numero dipendenti: 2.022
Data: 5 luglio 2021

Il giorno 5 luglio 2021 si è svolto presso il Ministero dello sviluppo economico l'incontro in video conferenza riguardante la situazione produttiva e occupazionale del Gruppo Natuzzi. La riunione è stata presieduta da Stefano D’Addona, responsabile della Segreteria tecnica del Viceministro Todde.
Per il Mise erano presenti: Luca Annibaletti, Coordinatore della Struttura per le Crisi di Impresa, Chiara Cherubini, Maria Laura Bruno e Rosanna Argentieri. Hanno partecipato, inoltre, Massimo Boschi per Invitalia; Gaetano Guerrieri della Regione Basilicata; Leo Caroli e Elisabetta Biancolillo per la Regione Puglia; Domenico Massaro, Vittorio Notarpietro e Domenico Ricchiuti in rappresentanza della Natuzzi Spa; le segreterie nazionali e territoriali delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di Filca-Cisl, Fillea-Cgil, Feneal-Uil, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, USB e Cobas.

Il Prof. D’Addona ha aperto l’incontro invitando l’azienda a descrivere la situazione attuale rispetto a quanto prospettato nel piano industriale presentato dall’azienda nel 2018.

I rappresentanti aziendali hanno ricordato che il piano industriale a cui si faceva riferimento negli accordi sottoscritti dall’azienda e dalle parti sociali presso Mise nel 2018, prevedeva l’internalizzazione e lo sviluppo di produzioni dei componenti legno e gomma. Tuttavia, hanno sottolineato che il suddetto piano industriale, oggi non è più sostenibile ed attuale in ragione delle dinamiche di mercato contingenti.

Nel 2018 per rilanciare l’azienda è stata sottoscritta una joint-venture con un distributore per la Cina, al fine di creare un nuovo mercato in Oriente. Successivamente, le politiche protezionistiche statunitensi hanno danneggiato l’impresa in uno dei suoi mercati principali. In questo contesto non favorevole si è posto anche l’impatto che la pandemia ha avuto a livello globale, con le difficoltà di approvvigionamento delle forniture previste che hanno ulteriormente aggravato l’andamento aziendale.

Le perdite che ne sono conseguite hanno imposto alla società la necessità di rivedere il piano industriale. Ne seguirà necessariamente la rimodulazione all’Addendum al Contratto di Sviluppo con Invitalia e la revisione degli accordi siglati tra le parti nel 2018.

Il nuovo piano industriale passerebbe attraverso due fasi: la prima di stabilizzazione finanziaria e la seconda di rilancio dell’impresa con il posizionamento nel settore dell’alto di gamma sfruttando il marchio “made in Italy”.
Pertanto, l’azienda propone di:

  • riconvertire le attività su Altamura-Graviscella, facendo rientrare alcune attività che oggi vengono realizzate in Romania e sviluppando la produzione core di salotti di alta gamma, rinnovando contemporaneamente e automatizzando processi produttivi, layout, macchinari ed organizzazione del lavoro, e attuando i relativi piani di formazione specifica;
  • gestire da subito, la formazione on-the-job inizialmente presso il sito di Santeramo in Colle per poi spostarla a partire dal mese di ottobre 2021, presso il sito di Graviscella, quando il sito sarà agibile;
  • prorogare di 12 mesi l’ammortizzatore sociale (che scadrebbe il 12 febbraio 2022) presso lo stabilimento di Graviscella, per i 460 lavoratori già in cassa integrazione, a fronte dell’attivazione del nuovo progetto Fabbrica Salotto 4.0.

Le OO. SS. hanno chiesto di conoscere le finalità e l’impatto occupazionale del nuovo piano industriale. Hanno dichiarato di non accettare deroghe all’obiettivo “esuberi zero” previsto nel precedente piano ed hanno chiesto che tutti gli aspetti del piano diventino oggetto di confronto con le rappresentanze sindacali. Hanno chiesto all’azienda di non compiere atti unilaterali durante il confronto con le parti sociali. Hanno espresso preoccupazione per il futuro dei lavoratori attualmente in cassa integrazione e per tutto il perimetro occupazionale, ricordando i sacrifici fatti da questi ultimi per il ricorso all’integrazione al reddito per molti anni.

I vertici aziendali hanno assicurato la piena applicazione del nuovo piano industriale, che verrà ufficialmente presentato entro il mese di luglio 2021, e confermato i livelli occupazionali dei lavoratori. Hanno sottolineato che entro febbraio 2022 è prevista la conclusione di un primo ciclo di formazione per i lavoratori in cassa integrazione, pena la perdita dell’ammortizzatore sociale.

Il dott. Caroli ha richiamato l’incontro convocato da Regione Puglia nel gennaio 2021, nel corso del quale erano già emerse le stesse informazioni emerse nell’incontro odierno. Ha dichiarato che per la Regione Puglia non sarebbe sostenibile nessuna dichiarazione di esuberi da parte dell’azienda, qualora non fosse possibile attivare l’ammortizzatore sociale. Ha sottolineato, pertanto, la necessità di discutere di un piano industriale sostenibile, il quale tuttavia potrà portare alla soluzione “esuberi zero”. Ha inoltre ricordato che le Regioni Puglia e Basilicata dovranno verificare, insieme al MiSE e ad Invitalia, la rimodulazione che verrà richiesta al Contratto di Sviluppo in essere e al relativo Accordo di Programma.

Il prof. D’Addona ha concluso l’incontro riaffermando la disponibilità del Mise a proseguire nel percorso di supporto al rilancio aziendale, congiuntamente con le Regioni e le altre parti interessate, e chiedendo all’azienda di mantenere l’impegno di presentare il nuovo piano industriale prima della pausa feriale, auspicando la convocazione di incontri territoriali finalizzati alla condivisione del piano stesso con le OO.SS. Il Tavolo verrà riconvocato a valle degli incontri locali, per la presentazione ufficiale del nuovo piano industriale.

 

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