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Documento: Verbale di riunione
Azienda: JDE S.r.l. sede di Andezeno (TO)
Occupati: 54 + 3
Data: 22 ottobre 2018

Il giorno 22 ottobre 2018, si è tenuta la riunione riguardante JDE S.r.l. con sede ed unica sede produttiva in Andezeno (TO). La riunione era presieduta da Giampietro Castano responsabile della Struttura per la Crisi di Impresa del Ministero dello Sviluppo Economico e da Giorgio Sorial, vice Capo Gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico, erano presenti Chiara Cherubini della Struttura Crisi di impresa del Ministero dello Sviluppo Economico, Giovanna Pentenero Assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Alberto Anselmo della Regione Piemonte, il sindaco di Andezeno Franco Gai, l’assessore al Lavoro della città di Chieri Marina Zopegni, Albert Moncau General Manager Southern Europe di JDE Global, Giuditta Grilli HR manager di JDE Italia, assistiti da Francesco Calegari, Valeria Morosini, Giovanni Scognamiglio e, nonché da Alberto Gamba dell’Unione Industriale di Torino. Erano inoltre presenti le segreterie nazionali e territoriali di FLAI-CGIL e UILA-UIL, unitamente alle RSU.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha ricordato che il tavolo ministeriale di confronto è stato convocato a seguito dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo il 25 settembre u.s. da parte della multinazionale olandese che ha annunciato la cessazione delle attività nello storico stabilimento di Andezeno che produce caffè da 60 anni.

Le Organizzazioni Sindacali hanno sottolineato che la decisione di chiusura è arrivata del tutto imprevista e che da parte dell’azienda non sono mai stati fatti investimenti sul sito produttivo per adeguarlo alle diverse richieste del mercato, né è mai stato fatto un lavoro con le parti per intervenire sui suoi eventuali punti di debolezza. Hanno quindi chiesto di ritirare la procedura di licenziamento collettivo per iniziare un confronto per lavorare ad una soluzione condivisa.

Il Dott. Moncau ha dichiarato che non è possibile ritirare o sospendere la procedura di licenziamento collettivo e che la decisione che è stata presa è parte integrante di un processo di ristrutturazione globale dovuto alla necessità di far fronte alla sovrapproduzione degli ultimi anni rispetto alla domanda ed al cambio delle modalità di consumo del prodotto di caffè a livello globale. L’azienda si sta orientando verso la produzione di capsule, per le quali il mercato è in crescita, e che sono prodotte in Francia, in uno stabilimento dedicato alla produzione di capsule per tutte le società del gruppo in tutto il mondo. Ha precisato che la decisione di chiudere Andezeno è stata ponderata e dettata dalla perdita di domanda e di volumi produttivi, sia in Italia che in tutta Europa unitamente agli alti costi di conversione e logistici dovuti alla posizione geografica dello stabilimento, aggiungendo che non è stato possibile riconvertirne le produzioni perché il gruppo già da anni ha assunto la decisione strategica di far produrre tutte le capsule per tutto il gruppo solo nello stabilimento francese, oltre al fatto che le dimensioni della struttura produttiva di Andezeno sarebbero comunque inadatte alla produzione di capsule. Ha dichiarato che non è contraria ad ipotesi di reindustrializzazione nei tempi della procedura di licenziamento. Ha infine invitato le parti ad aprire il confronto per discutere del piano sociale.

Il Dott. Castano ha chiesto il ritiro della procedura di licenziamento collettivo per avere un tempo congruo per individuare soluzioni di reindustrializzazione che possano garantire la continuità delle attività salvando l’occupazione.

Il Sindaco di Andezeno ha osservato che l’azienda potrebbe spostarsi in aree industriali vicine più adatte alle esigenze produttive e che ci sarebbe tutto il supporto delle istituzioni locali per favorire questa soluzione.

L’Assessore Pentenero ha confermato che la Regione Piemonte offre tutto il supporto e gli strumenti disponibili alla ristrutturazione o reindustrializzazione del sito per garantire la continuità delle produzioni.

Il Dott. Castano ha concluso la riunione chiedendo all’azienda di valutare le richieste del Ministero, delle istituzioni locali e delle parti sociali e di riaggiornare il tavolo ministeriale di confronto a brevissimo proponendo la data del 29 ottobre p.v. e richiedendo la presenza dei massimi organi decisionali a livello globale.

L’azienda ha risposto che avrebbe dovuto verificare la disponibilità del management per quella data.

 

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