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Documento: Verbale di incontro - DEMA (gruppo)
Azienda: DEMA (gruppo)
Settore: Aerospazio
Numero dipendenti: 600
Data: 25 gennaio 2023

In data 25 gennaio 2023 si è svolto un incontro in presenza e videoconferenza convocato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy avente ad oggetto il gruppo DEMA. La riunione è stata presieduta dal Coordinatore della Struttura per le crisi d'impresa, Luca Annibaletti. Hanno partecipato: per il MIMIT, il Responsabile della Segreteria tecnica del Sottosegretario Bergamotto, Antonio Tavani, con Antonio Pennati dello stesso ufficio, e la Dirigente della Divisione crisi d'impresa, Chiara Cherubini, con il Funzionario Giovanni Campobasso; per la Regione Campania, l'Assessore alle attività produttive, lavoro, demanio e patrimonio, Antonio Marchiello, e il Dirigente funzioni tecniche mercato del lavoro, Gennaro Caiazzo, con il Funzionario Giovanni Battista Nicosia Campo; per la Regione Puglia, il Presidente del Comitato SEPAC, Leo Caroli, e la Dirigente della Sezione aree di crisi industriale, Elisabetta Biancolillo; per DEMA S.p.A., il Presidente e Amministratore delegato, Angelo Rodolfi, e il Consigliere di amministrazione, Andreas Fluhrer, assistiti dall’avvocato Fabrizio Grasso e dai consulenti Mario Sacchi Lodispoto e David Anav, e il Responsabile risorse umane, Michele Onorato; le Segreterie di CGIL, CISL, FIOM-CGIL, FIM-CISL, UILM, UGL Metalmeccanici e FISMIC-CONSAL, unitamente alle RSU.

Luca Annibaletti ha aperto l’incontro chiedendo ai rappresentanti del gruppo DEMA un aggiornamento sulla procedura di pre-concordato pendente innanzi al Tribunale di Napoli e, in particolare, sulla predisposizione del relativo piano che dovrà essere depositato entro il 7 febbraio 2023.

Per il gruppo DEMA, Angelo Rodolfi ha premesso che si sono svolti gli incontri con i clienti Leonardo e Airbus, con esito positivo ma non risolutivo. Sul punto, ha precisato che in un caso vi è stata la previsione dei volumi di forniture che saranno assegnate a DEMA senza decisioni sulla richiesta di adeguamento dei prezzi, mentre nell’altro caso, a fronte di un’apertura sul tema dei prezzi, non c’è stato un riscontro sui volumi degli ordinativi previsionali. Ha aggiunto che entrambi i clienti hanno comunicato che DEMA non sarà un fornitore unico. Ha dichiarato che il volume d’affari 2022 si è attestato a circa 15 milioni di euro condizionato, ma non solo, dall’interruzione dei rapporti commerciali con il cliente Bombardier. Ha riferito di un valido supporto degli attuali clienti anche per riavviare i rapporti di DEMA con i fornitori più irrigiditi dalla irregolarità dei pagamenti. Passando al piano concordatario, ha comunicato che, con il supporto dell’avvocato Grasso e dell’advisor KPMG, la società ne ha predisposto le linee guida che prevedono: un obiettivo di 40 milioni di euro di fatturato; la continuità diretta delle attività degli stabilimenti campani di Somma Vesuviana e Paolisi; la continuità indiretta dei siti pugliesi di Brindisi, attraverso la cessione ad un player del settore ed il riassorbimento di tutto il personale interessato; il ricorso ad ammortizzatori sociali per un periodo minimo di un anno e massimo di due anni per il 30% degli occupati campani; misure per ridurre i costi e ottimizzare gli acquisti e investimenti per il superamento delle attuali inefficienze. Ha dichiarato che per la realizzazione del piano è stato stimato un fabbisogno di 20 milioni di euro per investimenti e di 20 milioni di euro per i pagamenti dovuti ai creditori concordatari al netto delle possibili falcidie, a cui si devono aggiungere le risorse di cassa per la riduzione della perdita da stabilizzare progressivamente. Ha dichiarato anche che il socio non è disponibile a finanziare interamente il piano in argomento e che, pertanto, si sta sia interloquendo con Invitalia per verificare le condizioni di un suo ingresso come socio di minoranza attraverso il Fondo di Salvaguardia, sia cercando un partner industriale anche con l’ausilio di KPMG. Ha chiarito che degli attuali dipendenti 384 sono in servizio presso gli stabilimenti campani mentre 67 presso la sede di Brindisi di DEMA oltre 85 dipendenti della controllata DAR sempre a Brindisi.

L’avvocato Grasso ha riferito che, sul ricorso al Fondo di Salvaguardia, la società potrebbe ricevere da Invitalia un riscontro sui requisiti soggettivi in tempo utile per la presentazione del piano concordatario, mentre il completamento dell’istruttoria potrà avvenire solo successivamente al rinvio ultimo concesso dal Tribunale di Napoli al 7 febbraio 2023.

Le Organizzazioni Sindacali hanno preso atto negativamente di quanto dichiarato dai vertici aziendali. Hanno sottolineato che le linee guida illustrate sono inadeguate al confronto, non prevedendo né continuità e rilancio industriale, né salvaguardia dell’occupazione. Hanno aggiunto che l’immediata dismissione dei siti di Brindisi riguarda attività previste per essere integrate e sinergiche rispetto a quelle del gruppo svolte negli stabilimenti campani. Hanno rilevato che la soluzione prospettata comporterà la perdita di un patrimonio industriale di eccellenza progettato e realizzato negli anni, ovvero la disgregazione di un complesso industriale strategico e con una capacità produttiva molto superiore a quella in discussione, con finali e inevitabili ricadute anche sugli stabilimenti di Somma Vesuviana e Paolisi. Hanno poi osservato che non vi sono elementi concreti rispetto all’ipotesi di cessione dei siti pugliesi e al possibile ingresso di Invitalia e di altri partner industriali, denotando una complessiva inattendibilità della soluzione sotto questi profili.

Per la Regione Puglia, Leo Caroli ha dichiarato che il piano illustrato è inaccettabile prevedendo la dismissione dei siti di Brindisi anziché il loro rilancio, in un territorio che non è in grado di sostenere una soluzione di questo tipo per le evidenti e gravi conseguenze.

L’assessore Marchiello ha comunicato che, per quanto di competenza, la Regione Campania è disponibile a valutare ogni soluzione finalizzata alla salvaguardia occupazionale e del patrimonio industriale coinvolto.

Luca Annibaletti ha rilevato la necessità di approfondire alcuni elementi, tra cui: la posizione dei due clienti rispetto alla programmazione industriale; le caratteristiche dei potenziali cessionari dei siti pugliesi; l’impegno dell’attuale socio a sostenere il percorso aziendale sia a breve che a medio termine; le differenti soluzioni che potranno essere declinate nel piano concordatario e nel più ampio progetto di sviluppo con intervento di un partner industriale e di Invitalia.
Ha inoltre rilevato che le attuali norme dopo la riforma hanno previsto tempi stretti per la presentazione dei piani, che tuttavia possono essere integrati in senso migliorativo nei 45 giorni successivi.
Prendendo atto della disponibilità del management del gruppo DEMA a valutare ogni possibilità che possa avvicinare le soluzioni della crisi agli obiettivi delle Istituzioni e delle Organizzazioni Sindacali, ha concluso l’incontro prevedendo la prossima convocazione del tavolo a valle della presentazione del piano concordatario al fine di avviare immediatamente un percorso di tutela del patrimonio produttivo, del perimetro occupazionale e dei territori interessati dalla vertenza.

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