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Documento: Verbale di incontro
Azienda: Acciaierie d’Italia S.p.A.
Settore: Siderurgia
Numero dipendenti: 10.605
Data: 19 gennaio 2023

 

Il 19 gennaio 2023 si è tenuto un incontro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy avente ad oggetto la società Acciaierie d’Italia ex Ilva. L’incontro è stato presieduto dal Ministro Adolfo Urso e moderato dal Capo di Gabinetto Federico Eichberg. Per il MIMIT hanno, altresì, partecipato il Sottosegretario di Stato, Fausta Bergamotto, il Capo Ufficio Legislativo Giulio Veltri, il Capo della Segreteria Tecnica del Ministro, Marco Calabrò, il Coordinatore della Struttura per le crisi di impresa, Luca Annibaletti, il Direttore Generale DG Riconversione industriale e Grandi Filiere Produttive, Antonio Bartoloni, il responsabile della Segreteria Tecnica del Sottosegretario Bergamotto, Antonio Tavani, il Dirigente della Div. V Rapporti con l’Unione Europea e Affari Internazionali, Roberto Sampiero, la Dirigente della III Div. Crisi di Impresa, Chiara Cherubini, Francesca Borea della medesima divisione, il Dirigente della VI Div. Politiche industriali delle grandi imprese e riconversione industriale, Roberto Tatò, Federico Pennati dell’Ufficio di Gabinetto; per il Ministero del Lavoro e per le Politiche Sociali il Capo della Segreteria Tecnica Pasquale Staropoli, il Direttore Generale DG dei Rapporti di lavoro e delle relazioni industriali, Romolo De Camillis; per la Regione Liguria il Presidente, Giovanni Toti, l’Assessore alle Politiche Attive del Lavoro, Augusto Sartori e l’Assessore allo Sviluppo Economico, Andrea Benveduti; per la Regione Puglia il Presidente Michele Emiliano, il Presidente Comitato Sepac, Leo Caroli, il Direttore Dip. Sviluppo Economico, Gianna Elisa Berlingerio e il Dirigente Sezione Aree di crisi industriale, Elisabetta Biancolillo; per la Regione Lombardia Antonio Genova e Ludovica D’Antonio; per la Regione Piemonte il Direttore della Direzione competitività del sistema regionale Piemonte, Giuliana Fenu; per il Comune di Taranto il sindaco Rinaldo Melucci; per Invitalia l’AD Bernardo Mattarella, Ernesto Somma, Andrea Bianchi e Daniela Gentile; per Acciaierie d’Italia il Presidente, Franco Bernabè, l’AD Lucia Morselli, Fabio Montin, Marco Montagner, Carlo Kruger; per Arcelor Mittal Ondra Otradovec e Marcelo A. Castro de Mendonça; per Ilva SpA in AS i Commissari Straordinari Francesco Ardito, Antonio Lupo, Alessandro Danovi e il Direttore Generale, Claudio Sforza; per Indotto Taranto Nicola Convertino, Eugenio Martucci, Renato Rispoli e Giandomenico Cuscela; per Federacciai il Presidente Antonio Gozzi; per Confindustria Taranto il Presidente Salvatore Toma e il Direttore Mario Mantovani; per Confapi Industria Taranto Roberto Palasciano e Antonio Galati; per Federmanager Michele Conte e Egildo Derchi, e le Segreterie nazionali e territoriali Cisl, Cgil, Uil, Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Ugl Metalmeccanici, Uilm-Uil, USB e USB lavoro privato e RSU.

Il Ministro Sen. Urso ha aperto la riunione ricordando il recente decreto legge che introduce misure urgenti per impianti strategici di interesse strategico nazionale, tra i quali Acciaierie d’Italia, e ha comunicato l’avvio di un percorso per Taranto e per il sistema siderurgico italiano con il confronto di tutte le parti presenti al tavolo con l’obiettivo di definire un accordo di programma per la riconversione industriale ed ambientale del polo siderurgico e dell’area di Taranto comprensiva del Porto, del polo logistico e di altri insediamenti industriali. Ha evidenziato che il Governo ha un forte interesse alla realizzazione del piano industriale di Acciaierie d’Italia sul quale sono in programma verifiche periodiche sull’attuazione delle varie fasi, nel rispetto degli standard ambientali e di sicurezza del lavoro, in piena condivisione con le parti sociali.

Il Cons. Veltri ha illustrato i contenuti del citato decreto legge (n. 2/2023) e ha precisato che sono previste norme di carattere finanziario che prevedono un rafforzamento patrimoniale, con finanziamenti da convertire in capitale sociale con patti parasociali, e altre che forniscono allo Stato strumenti rapidi per intervenire laddove la gestione delle imprese di interesse strategico nazionale dovesse ritenersi non adeguata, evidenziando che tale decreto legge persegue la finalità di garantire la continuità produttiva di impianti di interesse strategico nazionale.

Il Presidente Bernabè ha sottolineato che già nel 2022 è stato avviato un percorso lungo e di grande complessità che prevede il passaggio della produzione da altoforni a forno elettrico, mantenendo al contempo la produzione e quote di mercato della società. Quest’ultima, nel realizzare il progetto di riconversione, ha tuttavia incontrato grosse difficoltà e ritardi dovuti alla guerra in Ucraina e all’aumento del costo dell’energia che è passato da 200 milioni a 1,2 miliardi. La realizzazione della produzione di acciaio green comporta il passaggio da combustibili fossili a grandi quantità di metano ed energie rinnovabili con un prevedibile impatto occupazionale che l’azienda punta a minimizzare scegliendo tecnologie opportune. Ha auspicato un coordinamento da parte delle autorità preposte al rilascio delle autorizzazioni necessarie al fine di rendere più agevole il percorso di reindustrializzazione.

L’AD Lucia Morselli ha precisato che, dopo le difficoltà incontrate nel 2022 nel reperimento delle materie prime, vi è stata una forte riduzione del margine di contribuzione. Tuttavia, grazie alla misura varata dal Governo, il rafforzamento patrimoniale di 750 milioni consentirà all’azienda di accedere ai mercati delle materie prime e delle risorse finanziarie necessarie per continuare la produzione. L’AD ha poi sottolineato che l’azienda, in relazione alla capacità di ottimizzare le risorse finanziarie, per il 2023 ha come obiettivo 4 milioni di tonnellate di produzione e 5 milioni di tonnellate nel 2024. Ha reso noto che l’azienda ha rispettato tutte le prescrizioni ambientali e che, poiché gli investimenti in materia ambientale non sono terminati, chiederà una proroga dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) alla prossima scadenza. L’AD ha poi illustrato gli investimenti programmati volti al rifacimento dell’altoforno n. 5 e al potenziamento di una centrale elettrica, entrambi funzionali al recupero della produzione; alla realizzazione di un rigassificatore in collaborazione con il Porto di Taranto; nel campo dell’economia circolare con il riavvio del cementificio collegato allo stabilimento. Ha poi fatto riferimento ad un accordo con Falk renewables che in cambio di acciaio fornirebbe energia rinnovabile e alla realizzazione di un impianto off shore di dissalazione per produrre l’acqua necessaria a ridurre le alte temperature.

II Sindaco di Taranto ha manifestato grande apprezzamento per l’accordo di programma annunciato dal Ministro Urso con il coinvolgimento di tutte le parti interessate e ha garantito massimo supporto alla sua realizzazione. Ha tuttavia rimarcato la centralità della sicurezza ambientale e sanitaria del territorio e ha quindi espresso la non contrarietà alla realizzazione di nuovi impianti purché questi risultino in linea con le prescrizioni di tutela ambientale a garanzia della salute pubblica. Ha infine ricordato che il Just Transition Fund prevede lo stanziamento di fondi per l’Italia, oltre a quelli previsti dal PNRR, da destinare alla decarbonizzazione della produzione siderurgica.

Il Presidente della Regione Puglia ha condiviso la linea del Governo e ha dato la disponibilità della Regione ad impegnarsi a realizzare l’accordo di programma a tutela della continuità produttiva ed occupazionale, invitando l’azienda a rispettare gli impegni.

Il Presidente della Regione Liguria ha espresso soddisfazione per il metodo di lavoro fondato sulla condivisione e sulla verifica del piano industriale. Ha auspicato tuttavia che l’accordo di programma preveda interventi di riammodernamento anche del sito di Cornigliano in termini di investimenti, tempistica e livelli occupazionali.

Le OO.SS. hanno espresso preoccupazione per i livelli di produzione annunciati dall’azienda per il 2023 e 2024, ritenendoli insufficienti per garantire la ripresa e il rilancio della produzione necessaria a ridurre l’utilizzo della cassa integrazione. Hanno ribadito la necessità di prevedere investimenti specifici per la manutenzione degli impianti, invocando un cambio di governance, con l’aumento di quote dello Stato nell’azionariato di Acciaierie d’Italia, per far ripartire gli investimenti e garantirne il controllo. Hanno poi commentato in tema dell’accordo di programma, chiedendo comunque che le OO.SS. assumano un ruolo rappresentativo all’interno di tale accordo al fine di poter valutare l’attuazione del piano industriale e monitorare gli investimenti. Hanno inoltre espresso massima contrarietà alla chiusura dell’area a caldo, ritenuta essenziale per il mantenimento della produzione e dunque dell’occupazione. Hanno infine auspicato di rendere permanente il tavolo al fine di mantenere costante il dialogo tra le parti alla presenza delle Istituzioni, prevedendo un prossimo incontro a breve.

Il dott. Convertino di Indotto Taranto ha evidenziato la complementarità delle aziende dell’indotto con il sito siderurgico, condividendone gli aspetti di crisi, e ha pertanto invitato il Governo a dare priorità all’erogazione del finanziamento previsto ad Acciaierie d’Italia per uscire dalla carenza di liquidità e pagare le forniture, chiedendo al Governo di farsi garante a tutela delle aziende dell’indotto.

Il dott. Toma di Confindustria Taranto ha riportato il parere favorevole dell’Associazione al riequilibrio della governance che veda Invitalia quale socio di maggioranza, evidenziando la necessità che lo Stato debba vigilare, ed eventualmente intervenire, laddove vengano meno gli impegni assunti rispetto ai processi di ambientalizzazione, produzione e rapporti con l’indotto.

Il dott. Palasciano di Confapi ha considerato essenziali gli interventi e le azioni di strategia energetica, auspicando interventi infrastrutturali mediante l’utilizzo dei fondi del PNRR.

L’AD Morselli ha rappresentato che l’azienda si adopererà per rilanciare la produzione, rassicurando le OO.SS. che l’area a caldo resterà anche quando sarà effettuata la decarbonizzazione del sito. Il passaggio all’utilizzo del forno elettrico rappresenta, infatti, una nuova tecnologia per continuare a produrre acciaio liquido e ghisa.

Il Ministro Urso ha chiuso il tavolo annunciando che il Ministero si impegna a rendere permanente il tavolo per assicurare il confronto con tutte le parti. Ha fissato il prossimo incontro tra un mese quando verrà presentato uno schema di accordo di programma e l’azienda fornirà un cronoprogramma per il rilancio industriale e produttivo di Taranto e per la sua riconversione green. Ha infine invitato l’azienda ad incontrare le parti sociali per discutere sulla cassa integrazione e a proseguire le interlocuzioni con le aziende dell’indotto.

 

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