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Documento: Verbale di incontro
Azienda: Acciaierie d’Italia S.p.A   
Settore: Siderurgia
Numero dipendenti: 10.605
Data: 13 dicembre 2021

Il giorno 13 dicembre 2021 si è tenuto un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico avente ad oggetto la società Acciaierie d’Italia S.p.A..

L’incontro è stato presieduto dal Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, con la presenza del Ministro del lavoro per le Politiche Sociali Andrea Orlando, del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Per il MISE hanno partecipato il Capo di Gabinetto Paolo Visca, il Capo Segreteria Tecnica del Ministro Pamela Morassi, il responsabile della Struttura per la Crisi di impresa Luca Annibaletti, il Responsabile della divisione Crisi di impresa Marco Calabrò, il prof. Stefano D’Addona, la dott.ssa Chiara Cherubini oltre all’esperto. Per il MLPS il Segretario Generale Andrea Bianchi. Per il Ministro per il Sud e la coesione sociale Piercamillo Falasca consigliere economico e Antonietta Pecchia. Per il MITE il Capo di Gabinetto Roberto Cerreto, Raffaello Sestini, Mariano Grillo e Stefano Raimondi. Per Regione Liguria Andrea Benveduti. Per Regione Puglia Claudio Stefanazzi ed Elena Laterza. Per Acciaierie d’Italia S.p.A., il Presidente del CdA Franco Bernabè, l’Amministratore delegato Lucia Morselli, il Direttore delle risorse umane Arturo Ferrucci. Per Invitalia l’AD Domenico Arcuri ed il Prof. Ernesto Somma. Le segreterie nazionali di Federmanager, Fim-Cisl, Fiom-Cgil; Uilm-Uil; Ugl Metalmeccanici, Usb Lavoro privato, Cgil, Cisl, Uil, Ugl.

Il Ministro Giorgetti ha aperto il tavolo di confronto, invitando l’Azienda a presentare il piano industriale aggiornato a seguito dell’entrata del socio pubblico in azienda.

Il Presidente del CdA Bernabè ha rappresentato lo stato di sospensione della governance aziendale posto che Arcelor ha ceduto il 50% dei diritti di voto a Invitalia (che detiene una quota azionaria del 40%); per esercitare pienamente il proprio diritto di voto Invitalia ritiene necessario che si realizzino una serie di condizioni sospensive, tra cui, in primis, il dissequestro degli impianti, posto che si rischierebbe, in mancanza, il danno erariale. Questi aspetti sono fondamentali ai fini dell’accesso al sistema bancario e finanziario e quindi ai fini della continuità aziendale di Acciaierie d’Italia e hanno un impatto significativo anche sulle aziende dell’indotto.

Il Presidente Bernabè ha altresì significato che il nuovo piano mira ad arrivare alla completa decarbonizzazione dello stabilimento di Taranto in dieci anni e prevede un investimento complessivo di 4,7 miliardi di euro. Il piano si articolerà sostanzialmente su quattro obiettivi ovvero: piena occupazione, sostenibilità ambientale, sostenibilità economica e crescita e per ciascuno di questi obiettivi servono soluzioni adeguate che consentano di definire una nuova prospettiva, positiva e di rilancio della Società. Il Presidente ha inoltre precisato che sono state coinvolte più aziende, al fine di intraprendere un percorso comune che porti alla realizzazione del progetto sull’idrogeno per la produzione di acciaio verde. Inoltre sussiste un progetto per la fornitura di gas e un altro per la realizzazione di un parco eolico nel porto di Taranto. Questo percorso avviato va seguito ed incoraggiato con ottimismo. Si ricorda infine che per l’attuazione del piano sarà necessario impiegare il 2% della produzione elettrica nazionale.

La dott.ssa Morselli, partendo dai quattro obiettivi ricordati dal Presidente, ha illustrato le linee generali del piano industriale, significando che: per quanto concerne la sostenibilità ambientale, lo scopo è quello di portare l’Azienda a dipendere esclusivamente dall’idrogeno entro 10 anni; per quanto concerne l’occupazione, vi è l’impegno a che tutti i dipendenti tornino a lavorare entro 3 anni; per quanto concerne la crescita, l’obiettivo è l’aumento della produzione tenendo presente, però, ai fini della sostenibilità, che non si possono spegnere gli impianti e, se da un lato è necessario fare un prodotto più pulito, dall’altra, il prodotto non potrà essere più costoso.

La dott.ssa Morselli ha, quindi, significato che il raggiungimento di questi obiettivi passa per tre step. La prima fase, fino al 2025, prevede che il 25% della produzione avvenga a ridotto impatto ambientale. La seconda fase, che va dal 2025 al 2030, prevede che dall’acciaio tradizionale si passi all’acciaio prodotto con forni elettrici. Questo passaggio, però, deve avvenire in parallelo alla produzione dell’altoforno che non può essere in ogni caso fermata. La terza fase prevede il passaggio esclusivo all’idrogeno. Si tratta di un piano che richiede maggiori investimenti rispetto al piano precedente, infatti per ogni forno elettrico occorre un investimento per circa 800 milioni/1 miliardo di euro. La fase centrale sarà la più delicata e complessa, perché bisognerà alimentarsi a gas, con il rischio di costi elevati e di emissioni.

Poiché il tema centrale di tutta l’operazione è poi costituito dalla disponibilità di energia elettrica, la dott.ssa Morselli ha chiesto al governo un intervento concreto che dia risposte ai temi del gas e della fornitura di energia elettrica. Ha comunque sottolineato che, per quanto complesso e sfidante, il piano apre a collaborazioni importanti con i campioni nazionali dell’energia e pertanto costituisce una occasione unica ed irripetibile non solo per il rilancio dell’azienda e del territorio e per la definitiva salvaguardia occupazionale, ma anche per tutto il settore produttivo.

Il dott. Arcuri ha rappresentato che di fatto ci sono sei mesi di tempo affinché si verifichino le condizioni necessarie alla realizzazione del piano.

Il Ministro Giorgetti ha rappresentato che il piano presentato è realistico ma non semplice. Il passaggio all’idrogeno così come la gestione e le conseguenze degli aspetti occupazionali hanno bisogno di idonee tempistiche. Il Governo sta lavorando unitariamente, con tutti i Ministeri coinvolti alla realizzazione di tutte le condizioni del piano anche con l’ausilio del PNRR; inoltre occorre interfacciarsi con il MITE per concordare le tempistiche.

Il Ministro Orlando ha assicurato l’appoggio del MLPS, significando che occorre anche studiare ammortizzatori sociali idonei per accompagnare i lavoratori in questa fase di transizione che deve avere l’obiettivo della piena occupazione. Ha dichiarato che nel prossimo incontro sarà necessario affrontare anche il tema della formazione e che occorrerà redigere un protocollo per eventuali altri sbocchi legati alla transizione e per la ricollocazione del personale attingendo alle risorse del PNRR con convocazione di tavoli ad hoc. Il Ministro ha anche significato la necessaria attenzione alle aziende dell’indotto.

Il Presidente della Regione Puglia, Emiliano ha espresso le difficoltà di realizzazione del piano presentato. Ha rappresentato che in ogni caso sarà necessario riallocare tutti i dipendenti che a seguito della elettrificazione non potranno più venire impiegati in Acciarierie d’Italia. Ha manifestato la più ampia disponibilità della Regione ad agevolare il processo di implementazione dell’approvvigionamento di energia elettrica.

Il Presidente della Regione Liguria, Toti ha chiesto un apposito tavolo per Genova al fine di verificare l’impatto del nuovo piano industriale sulla realtà ligure e possibili strumenti a sostegno dello stesso, con particolare riguardo ai livelli occupazionali e al possibile utilizzo delle aree per ulteriori iniziative di sviluppo.

Le organizzazioni sindacali hanno rappresentato che dopo l’ultimo incontro con l’azienda del 13 settembre 2021, è stata attivata la CIGO senza confronto sindacale e questo percorso non può essere accettabile ma va ripristinata la fiducia. Le OO.SS. hanno altresì ricordato come non sia chiaro se l’accordo del settembre 2018, che prevedeva la piena occupazione di tutti i dipendenti, compresi quelli dell’Ilva S.p.A. in amministrazione straordinaria, con termine nel 2023, sia stato superato.

Le organizzazioni sindacali hanno compreso gli impatti del costo dell’energia e delle sue fonti sulla realizzazione del piano e come sia necessario procedere con il dissequestro degli impianti; tuttavia hanno richiesto di attuare un percorso stringente da qui a maggio 2022, per la verifica, insieme alle istituzioni, delle tappe del percorso di realizzazione del piano industriale e le condizioni per realizzarlo, creando così le condizioni per il raggiungimento di un accordo sindacale. Questo accordo dovrebbe prevedere che si realizzino condizioni specifiche, in particolare occorre che vengano previsti degli ammortizzatori sociali appropriati a supportare tutto il percorso che porterà alla decarbonizzazione. Inoltre, sempre secondo i sindacati, occorre che le parti al tavolo prendano atto che non viene effettuata la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti e che mancano dati di analisi degli infortuni sul lavoro.

Per quanto riguarda il piano industriale, al di là delle linee generali illustrate in questo incontro, i sindacati affermano di non conoscerne i dettagli, comprendendo unicamente che vi sarà una proroga degli ammortizzatori sociali. Per creare le condizioni per un accordo sindacale è necessario condividere da subito tutte le tappe del percorso di un piano la cui realizzazione è molto complessa e necessita della collaborazione di tutti. E’ chiaro, per esempio, che non può esserci una separazione delle fasi del piano, ovvero quella della riconversione degli impianti ad idrogeno e quello della gestione della transizione. In conclusione, sempre secondo le organizzazioni sindacali, il tavolo odierno può essere considerato solo un punto di partenza dell’avvio di un lungo confronto strutturato con un unico punto fermo ed imprescindibile: nessun lavoratore dovrà perdere il posto di lavoro, inclusi i dipendenti dell’Ilva in amministrazione straordinaria.

Il Ministro Giorgetti ha concluso l’incontro sottolineando che, per quanto il quadro delineato dai vertici aziendali risulti più complesso rispetto alle aspettative, occorre comunque fiducia e speranza da parte di tutti coloro che oggi sono seduti al tavolo. Il Ministro ha assicurato che il Governo farà la sua parte, continuerà a lavorare con spirito costruttivo mettendo ordine a un pacchetto di norme e strumenti che consentano di gestire la fase di transizione ecologica di un settore strategico qual è quello dell’acciaio.

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