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Al Quirinale l'intervento del Ministro

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Si è svolta oggi, al Quirinale, la cerimonia di consegna delle onorificenze dell'Ordine "Al Merito del Lavoro" ai Cavalieri nominati il 2 giugno 2020 e 2021.

Ecco l'intervento del Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.

Qui l'elenco completo dei cavalieri del lavoro.

 


 

"Signor Presidente della Repubblica,

illustri ospiti,

cari cavalieri,

desidero innanzitutto rivolgere i miei più sinceri complimenti a voi che oggi ricevete quest’alta ed esclusiva onorificenza della Repubblica.

Siete venticinque imprenditori, scelti tra tanti, perchè ciascuno di voi è in grado di raccontare una storia speciale e non solo per il successo raggiunto pubblicamente, ma per la capacità di incarnare valori indispensabili in questo momento di ricostruzione quasi post bellica.

Ci narrate un’Italia sana, che ha voglia di fare, che non si arrende di fronte alle difficoltà. I mesi della pandemia sono stati drammatici per tutti, ma soprattutto per coloro che hanno portato addosso il macigno della responsabilità di milioni di famiglie minate dalla crisi.

Abbiamo letto e sentito storie incredibili di imprenditori che hanno fatto ogni cosa per assicurare il posto di lavoro ai loro dipendenti, spesso utilizzando i risparmi di una vita o delle generazioni passate.

Il vero imprenditore è colui che riesce a coniugare il successo personale con il benessere della comunità, ma permettetevi di dire che, negli ultimi mesi, spesso avete anteposto quest’ultimo al vostro interesse e al vostro profitto.

Ecco, l’Italia vi è grata di queste scelte di investimento apparentemente senza ritorno che hanno invece offerto dignità a tantissimi concittadini, portando il Paese a una crescita economica a tassi sconosciuti da decenni.

La pandemia, infatti, per la sua dimensione globale, anche se mostra un arresto da un punto di vista epidemiologico, apre alcuni fronti complicati su cui, ognuno per la sua parte, deve misurarsi.

È il momento di assumere decisioni di medio e lungo termine, mentre molti adempimenti, prima fra tutti l’attuazione del PNRR, ci costringono a procedere con la massima urgenza.

Occorre poi tenere acceso il faro fuori dai nostri confini facendo i conti a livello europeo con le politiche comunitarie e a livello mondiale con alcune tensioni, anche di natura commerciale.

La scarsa disponibilità di materie prime, il rincaro delle fonti energetiche e la domanda di prodotti, a partire dai microchip, rendono difficile fare impresa, generando il rischio di effetti inflattivi, difficilmente controllabili e inimmaginabili fino a poco tempo fa.

In questo periodo, aumentando i differenziali di crescita, si sono acuiti i divari a livello internazionale: i paesi avanzati, per ragioni organizzative ed economiche, sono riusciti a realizzare campagne vaccinali ad ampio spettro riprendendo le attività, mentre i paesi in ritardo di sviluppo sono ancora in emergenza sanitaria così da venire esclusi dalla ripartenza economica.

Inoltre il virus si è inserito in uno scenario generale già consapevole dell’impatto di alcuni fenomeni globali, a cominciare dalla lotta ai cambiamenti climatici su cui ci è richiesto un ulteriore radicale cambio di passo.

Queste in breve le coordinate del nostro mondo in cui si aprono nuove possibilità di innovazione e progresso tecnologico, anche grazie all’avvio di un nuovo ciclo di investimenti. Per contro siamo consapevoli che si vanno chiaramente prospettando rischi e costi di carattere economico e sociale, di cui il decisore politico deve tenere conto.

Il sistema economico, così come quello istituzionale e amministrativo, sono sottoposti infatti a un grandissimo stress che richiede una concentrazione di capacità di governo complessivo e di coordinamento delle iniziative da adottare.

Il Ministero dello sviluppo economico, avendo un rapporto diretto con il mondo produttivo e il sistema delle imprese, costituisce un osservatorio avanzato circa la complessità dello sfondo in cui siamo chiamati a muoverci.

Di certo, un Paese come il nostro, leader in beni ad alto valore aggiunto, deve puntare sulla qualità dei prodotti derivante dalla trasformazione degli input attraverso il lavoro altamente qualificato fatto di competenze, esperienza e originalità: speciali esclusività italiane.

Dobbiamo allora impegnarci per ricollocare il valore del lavoro al centro delle nostre politiche, innanzitutto corrispondendo quanto dovuto ai lavoratori perché un sistema che sottopaga chi lavora è destinato a impoverirsi. I lavoratori sono parte integrante dell’impresa e l’imprenditore onesto lo sa benissimo!

Dobbiamo continuare a lavorare sulla formazione delle professionalità che i processi di transizione e riconversione in atto ci richiedono: da una parte sarà indispensabile rafforzare l’aggiornamento e la riconversione degli occupati che rischiano effetti spiazzamento e dall’altra occorre offrire percorsi più ampi ai giovani che si preparano a entrare al mondo del lavoro.

È un momento di grande impegno, ma sono sicuro che nessuno in questa magnifica sala ne è spaventato!

Voi per definizione accettate le sfide e la vostra presenza ci dice che le vincete pure!

Vi ricordo che nel passato il cavaliere era colui che per definizione si distingueva per coraggio e generosità, esattamente come ognuno di voi insigniti del titolo ha compiuto in questi anni, anche durante la pandemia.

Oggi l’Italia vi riconosce non solo il merito di quello che avete fatto, ma di come lo avete fatto: mettendovi la faccia e il cuore, rischiando tutto, perché sicuri che, giorno per giorno, una soluzione sarebbe arrivata.

Vi chiedo allora di continuare a lavorare con questo medesimo spirito, affacciandovi al domani con quel pizzico di ardire che sicuramente vi ha animato così da compiere la vera intrapresa, a beneficio vostro e dell'intera comunità.

Grazie!"

 

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