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L'intervento di Patuanelli

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Il ministro Patuanelli è intervenuto oggi alla Camera per rispondere alle interrogazioni del Question Time.

 

Interventi del Ministro

 

 Interrogazione MURONI e altri

Grazie Presidente, ringrazio gli Onorevoli Interroganti 

All’interno della domanda vi sono delle premesse che condivido al 100%. Ritengo che questa emergenza sia un importante acceleratore di processi soprattutto in un percorso che è già attivo da anni, come diceva l’interrogante, rispetto al vedere l’economia verde come un’economia che può essere parte di un tessuto industriale e come l’ambiente non visto solo come un sistema da proteggere, ma anzi come un sistema economico che può portare grandi benefici industriali per il nostro Paese.
Vengono citati diversi temi. Ritengo anche io di dover dividere in due parti: la parte dei necessari incentivi e della sburocratizzazione dall’altro, perché alcune tecnologie possono già oggi svilupparsi senza la necessità di un incentivo sull’energia prodotta grazie alla discesa dei costi di impianto. Il problema principale che si sta ponendo è connesso piuttosto ai vincoli autorizzativi e dell’insufficienza di alcuni progetti approvati.

Da un monitoraggio effettuato avvalendosi di dati Terna, i progetti autorizzati e non ancora ammessi a un meccanismo di sostegno crescono di circa 500 MW/anno, contro un fabbisogno di nuovi impianti, per gli obiettivi PNIEC, di circa 4000 MW/anno, in larga parte eolici e fotovoltaici.
Ne è un esempio quanto accaduto in attuazione del cosiddetto DM FER1, destinato all’incentivazione delle fonti più economiche e mature (eolico, fotovoltaico, idroelettrico, gas di depurazione), che ha visto lo svolgimento finora di due procedure di aste e registri, in cui per la prima volta è rimasta non assegnata una parte della capacità disponibile.
Nella prima procedura sono stati messi a disposizione per nuovi impianti 730 MW, di cui sono stati assegnati 587 MW. Nella seconda procedura, per i nuovi impianti sono stati messi a disposizione 872 MW, comprensivi della potenza non assegnata nella prima procedura, ma sono stati assegnati solo 502 MW.

Dunque, non basta mettere a disposizione incentivi economici, occorre incidere anche sui vincoli che frenano gli investimenti e creare condizioni abilitanti.
Brevemente, riepilogo le misure urgenti per la semplificazione del sistema Italia approvate nell’ultimo Consiglio dei Ministri, che contengono alcune misure molto importanti che il Parlamento potrà, se vorrà e se lo riterrà opportuno, implementare e migliorare.

Tra le norme adottate in merito ricordo:
- La norma sui “Trasferimenti statistici di energia rinnovabile dall’Italia ad altri Paesi”, che ricomprende gli accordi intergovernativi in cui l’Italia è parte attiva del trasferimento statistico e rende applicabile la disciplina già prevista in proposito anche agli accordi per trasferimenti statistici che si dovessero rendere necessari in vista degli obiettivi di produzione da FER al 2030;
- La norma che reca misure di “Semplificazione dei procedimenti autorizzativi delle infrastrutture delle reti energetiche nazionali”;
- Una norma che reca la “Semplificazione dei procedimenti autorizzativi delle infrastrutture della rete di distribuzione elettrica”, che peraltro - al fine di evitare una normativa disomogenea sull’intero territorio italiano disciplinante il rilascio delle autorizzazioni - prevede l’adozione di linee guida nazionali a cui le Regioni sono tenute ad adeguarsi;
- La misura di “Semplificazione dei procedimenti per l’adeguamento di centrali di produzione di energia”. Quindi una procedura via semplificata per l'implementazione. Penso al repowering di tutto il parco eolico, molto importante.

Inoltre, sarà avviato il confronto con le Regioni e le altre Amministrazioni coinvolte per l’individuazione delle aree idonee alla installazione degli impianti.
Ultimo elemento, il Ministero dello Sviluppo economico sta lavorando per concludere al più presto il DM FER2, il quale è stato aggiornato con le disposizioni legislative intervenute in materia di biogas e biomasse ed al momento è oggetto di confronto con i Ministeri dell’Ambiente e delle Politiche agricole, chiamati a esprimere il proprio concerto.

Ritengo che sia necessario accelerare sui processi di produzione di energia da fonti rinnovabili così come gli interventi di efficientamento energetico del nostro parco immobiliare che sono un altro elemento fondamentale per una politica verde che questo Governo ha a cuore.

Grazie


 

Interrogazione NARDI e altri

Grazie Presidente,
ringrazio gli Onorevoli interroganti.

E’ evidente che la filiera automotive è una delle filiere industriali più importanti del nostro Paese, che ha all’interno tre grandi categorie: il produttore; la componentistica e quindi la filiera che non è soltanto legata al produttore nazionale; il mondo delle concessionarie, cioè di coloro che vendono le diverse marche di automezzi.

Credo che i provvedimenti contenuti sia nell’originale decreto Rilancio che in quello già definito in parte grazie all’ottimo lavoro parlamentare in corso di svolgimento, sono riusciti a tenere insieme queste tre esigenze e soprattutto a non derogare agli obiettivi di efficientamento del nostro parco mezzi. Obiettivi che sono legati al Pniec, che punta molto sulla riduzione di emissioni in atmosfera nel settore dei trasporti.
Credo che sia stato fatto un lavoro puntuale e importante dal Parlamento, così come su alcuni elementi, penso al polo di Torino, sono stati fatti importanti provvedimenti da parte del Governo.

Abbiamo necessità di proteggere quella filiera da alcuni elementi, perché le difficoltà della filiera dell’automotive e le altre difficoltà degli altri produttori degli altri Paesi che sono ovviamente molti, potrebbe portare alla perdita di fasce di mercato della componentistica italiana verso i componentisti esteri.

E’ stato rafforzato il sistema del Golden Power per molti settori, perché riteniamo necessario proteggere i nostri sistemi produttivi proprio da questa criticità. Ritengo che il settore automotive, oltre ad essere così importante per in nostro Paese, è anche il settore dove avverranno le più grandi trasformazioni.

Il passaggio alla mobilità come pacchetto di vendita e non al mezzo di trasporto è un passaggio epocale, così come la guida autonoma. Noi dobbiamo accompagnare questo processo di trasformazione, per esempio, con una implementazione ulteriore di incentivazione come il 4.0, che vale per tutti i settori produttivi ma certamente per quelli che hanno grandi infiltrazioni di innovazione come quello dell’automotive sono fondamentali.

Gli obiettivi che ci siamo fissati come Governo riguardano anche il campo infrastrutturale. Penso alle colonnine elettriche: un tema importantissimo che stiamo affrontando e abbiamo affrontato nei provvedimenti già in campo, proprio per dotare di una struttura adeguata un Paese che punta tanto sull’elettrificazione del parco macchine

In ogni provvedimento c’è un pezzo del ragionamento che stiamo facendo sul settore automotive.

Grazie

 

 

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