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L’Italia partecipa con 12 imprese e 2 centri di ricerca per un investimento di oltre 1 miliardo di euro

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La Commissione europea ha dato oggi il via libera al secondo Importante Progetto di Interesse Comune Europeo (IPCEI) sulle batterie, a cui partecipano oltre all’Italia anche Austria, Belgio, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Slovacchia, Spagna e Svezia.

L’obiettivo del Progetto è quello di creare una catena del valore sostenibile e innovativa che porterà l'Europa a produrre materie prime, celle, moduli e sistemi di batterie di nuova generazione e che consentirà la riconversione e il riciclaggio delle batterie con metodi innovativi e più efficienti.

L’Italia partecipa a questo importante progetto, su impulso del Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, con ben 12 imprese (Endurance, Enel X, Engitec, FCA Italy, Fiamm, Fluorsid Alkeemia, FPT Industrial, Green Energy Storage, Italmatch Chemicals, Manz Italia, Midac, Solvay) e 2 centri di ricerca (ENEA e Fondazione Bruno Kessler), consolidando il proprio presidio innovativo nel campo delle batterie di nuova generazione grazie agli investimenti programmati attraverso questo grande progetto: l’erogazione di aiuti di Stato per oltre 600 milioni di euro, produrrà un investimento totale di oltre 1 miliardo a livello nazionale.

Rispetto al primo progetto europeo sulle batterie, questo secondo IPCEI vede estendersi notevolmente la platea delle imprese partecipanti, anche dal punto di vista geografico e, grazie all'inclusione di diversi produttori di apparecchiature, fornisce un'ulteriore dimensione trasversale della catena del valore delle batterie non affrontata finora nel primo analogo IPCEI, che sarà cruciale per la sostenibilità e l'innovatività della stessa catena del valore.

Questo nuovo IPCEI consentirà la completa realizzazione di una catena di valore pienamente integrata nell'UE in grado di produrre celle, moduli e sistemi di batterie su larga scala, consentendo la riconversione, il riciclo e la raffinazione su scala industriale, coerentemente con i nuovi modelli di economia circolare richiesti da Bruxelles.

Questo nuovo progetto integrato Europeo – favorendo la transizione dai combustibili fossili verso un'energia più pulita – risponde pienamente all’ambizioso obiettivo fissato dall’Unione Europea che mira a trasformare radicalmente il proprio tessuto economico ed industriale, attraverso una transizione verde e digitale che porterà l’Europa alla neutralità climatica nel 2050.

 

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