Questo sito utilizza solo cookie tecnici necessari per la fruizione dei contenuti. Per maggiori informazioni leggi l'informativa sul trattamento dei dati personali.

Privacy Policy
Governo italiano
Seguici su
Cerca

Contesto

Negli ultimi anni si è assistito a un cambiamento significativo nel settore delle politiche energetiche in ambito europeo ed internazionale, che ha progressivamente puntato in maniera sempre maggiore allo sfruttamento delle opportunità economiche, sociali e ambientali offerte dalla promozione dell’efficienza energetica. Il Clean energy package pubblicato dall’Unione europea nel 2018 sviluppa infatti il principio dell’”Energy efficiency first”, anche tramite l’emanazione di ben due direttive sul tema: la direttiva efficienza energetica e la direttiva sulla prestazione energetica degli edifici.

Gli edifici sono infatti nel mirino delle politiche energetiche a livello europeo e nazionale, in quanto ad essi si possono attribuire buona parte dei consumi di energia e delle emissioni.

 

Direttive europee

Le direttive europee 2002/91/CE e 2010/31/UE, dette EPBD (Energy Performance of Building Directive), sono state emanate con l’obiettivo di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, e l’attuale direttiva 2018/844/UE ha aggiornato la portata della EPBD prevedendo, tra l’altro, una nuova strategia per la riqualificazione del parco immobiliare, misure più efficaci in merito alla gestione e controllo degli impianti termici e integrazione negli edifici di tecnologie smart e della ricarica dei veicoli elettrici.

 

Il settore civile in Italia

Il settore civile in Italia è responsabile attualmente di circa il 45% dei consumi finali di energia e del 17,5% delle emissioni dirette di CO2. È pertanto evidente l’importanza degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici per raggiungere gli obiettivi energetici e di riduzione delle emissioni delineati nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), garantendo al contempo anche benefici economici e sociali.

Il PNIEC ha attribuito al settore civile il 60% dell’obiettivo di efficienza energetica al 2030, pari a 9,3 Mtep/anno di energia finale. Ciò proprio in ragione delle potenzialità del settore di ridurre contestualmente i consumi energetici e le emissioni di gas climalteranti. Tali risultati dovranno essere raggiunti tramite un ambizioso piano di riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale, che risulta per lo più vetusto. E proprio il recupero degli edifici esistenti comporta una delle principali criticità dal punto di vista economico e tecnologico, oltre che logistico.

 

Verso la decarbonizzazione

Al fine di traguardare la decarbonizzazione completa del settore civile prevista nella Long Term Strategy (LTS) per il 2050, è necessario quindi calibrare le azioni che possano promuovere la rapida conversione energetica del parco immobiliare, favorendo le riqualificazioni profonde e la trasformazione in “edifici ad energia quasi zero” (nZEB).

In tale esercizio non possono essere trascurati i vantaggi legati allo sfruttamento delle sinergie con le politiche per la sicurezza (si pensi in particolare all’adeguamento antisismico), alle politiche sociali per il contenimento del fenomeno della povertà energetica e alle politiche per il rilancio dell’economia.

 

La strategia

Il documento che si pone in consultazione pubblica, redatto ai sensi dell’articolo 2-bis della direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica degli edifici, come modificata dalla direttiva 2018/844/UE, e condiviso in via preliminare con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, aggiorna e sostituisce la prima versione della Strategia pubblicata nel 2015 e in particolare analizza lo stato dell’arte nazionale del settore civile e propone obiettivi di riqualificazione del parco immobiliare, linee strategiche per l’identificazione delle priorità d’intervento, misure e azioni per il conseguimento dei target e indicatori per un’efficace monitoraggio dei progressi.

 

La consultazione

Si invitano tutti i soggetti interessati (operatori, Associazioni di categoria) a partecipare alla consultazione, inviando eventuali osservazioni e proposte al seguente indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 16 dicembre 2020.

 

Documenti

Questa pagina ti è stata utile?

Non hai validato correttamente la casella "Non sono un robot"
Torna a inizio pagina