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Documento: Verbale di incontro
Azienda: Manifattura RIESE in liquidazione
Settore:Tessile abbigliamento
Numero dipendenti: 82
Data: 2 luglio 2021

Il 2 luglio 2021 si è svolto in videoconferenza presso il Ministero dello Sviluppo Economico l’incontro riguardante la società Manifattura Riese. Alla riunione, presieduta da Luca Annibaletti Coordinatore della struttura per le crisi di impresa, erano presenti per il Ministero dello Sviluppo Economico Stefano D'Addona, Responsabile della Segreteria Tecnica del Viceministro Alessandra Todde, Chiara Cherubini, Paola Capone e Paola Boscaino; per la Regione Emilia Romagna Alberto Ferrari; il Sindaco di Rio Saliceto Lucio Malavasi; il Vice sindaco del Comune di Carpi Stefania Gasperini; per Manifattura Riese ha partecipato il liquidatore Maurizio Corvaja assistito dal consulente Gino Scalabrini e da Matteo Poletti di Unindustria Reggio Emilia; hanno inoltre partecipato le segreterie nazionali e territoriali di Femca-Cisl e Filctem-Cgil, unitamente alle RSU.

Il Prof. D'Addona ha informato i presenti che i soci di Manifattura Riese hanno ufficialmente comunicato al MiSE che non si sarebbero presentati al tavolo.

Il dott. Annibaletti ha invitato il liquidatore ad illustrare le motivazioni di tale assenza, nonché quelle che sono alla base della decisione della società di avviare il processo di liquidazione volontaria, osservando che dai bilanci societari non emergono particolari criticità.

Il dott. Corvaja ha ricordato che la famiglia Brunetti ha ceduto l'80% della sua partecipazione societaria al Fondo Consilum che, a sua volta, negli scorsi mesi, ha ceduto le proprie quote ad un soggetto la cui quota è fiduciariamente intestata alla Luchi Fiduciaria senza rivelarne l’identità.
Ha aggiunto che l’impresa, già di diversi anni, opera attraverso le tre seguenti Business Unit: la prima riguarda l’attività commerciale; la seconda, i marchi; la terza, invece, l’attività manifatturiera. Ha precisato, inoltre, che i marchi rappresentano l'unico asset dotato di un valore economico, mentre si registrano perdite sia per l’attività manifatturiera, sia per quella commerciale. Da ciò è nata la decisione del nuovo Socio, entrato nel mese di aprile, di cedere i marchi e di porre in liquidazione la società.

Il dott. Annibaletti ha chiesto se anche il socio Navy Group al 20%, abbia votato a favore della liquidazione e, inoltre, ha chiesto a chi sono stati ceduti i marchi e quali sono le attività attualmente svolte dalla società e i dettagli sulle decisioni assunte riguardo la forza lavoro.

Il dott. Corvaja ha precisato che l'attività manifatturiera è cessata e che l'attività commerciale sarà svolta fino al 30 settembre p.v. per esaurire le scorte della stagione primavera-estate 2020-21.
Nel frattempo sono state incassate le royalties maturate che hanno consentito la realizzazione dell'attivo necessario a portare avanti la liquidazione in bonis.
Il dott. Corvaja ha dichiarato di non poter riferire i nomi dei soggetti ai quali sono stati ceduti i marchi, per vincoli di riservatezza.
Nel corso dell’incontro per l’espletamento della fase sindacale della procedura di licenziamento collettivo, ha avanzato la proposta di offrire ai lavoratori due mensilità come incentivo all'esodo. Tale proposta è stata rifiutata dalle OO.SS.
Il liquidatore ha inoltre precisato che nel mese di maggio 2021, a seguito di interlocuzioni con il MiSE, che aveva evidenziato l’opportunità di usufruire delle misure a supporto del MiSE, per la ristrutturazione aziendale, tra cui il Fondo per la Salvaguardia dei marchi storici, oltre alle misure di integrazione al reddito, ha informato i soci dell’opportunità di ricorrere al richiamato Fondo e alle misure proposte dal MiSE e di aver ricevuto una risposta negativa, poiché tali strumenti non sono stati ritenuti sufficiente per ripianare le perdite degli ultimi anni.

Il rag. Scalabrini ha aggiunto che la procedura di licenziamento collettivo è stata avviata il 17 maggio 2021 e che la relativa fase sindacale si è conclusa il 28 giugno u.s. con un mancato accordo. La procedura proseguirà con l’avvio della fase amministrativa davanti al Ministero del Lavoro.

Il prof. D'Addona ha confermato che l’interlocuzione con il liquidatore rispetto al ricorso agli strumenti di supporto del MiSE si è interrotta quando l’azienda ha comunicato, a mezzo mail, che non vi sono i margini per l’utilizzabilità di questi strumenti.

Le OO.SS. hanno dichiarato inaccettabile la decisione aziendale di cessare l’attività e mettere in liquidazione la società per l’impatto devastante che provocherà sulle sorti delle lavoratrici e dei lavoratori nonché sul territorio e sull’interno settore. Decisione che appare ancor più spregiudicata se si considera che vi sono degli strumenti utili al rilancio aziendale e alla salvaguardia occupazionale. Hanno segnalato la reiterata mancanza di risposte da parte del liquidatore sulle ragioni della chiusura, soprattutto alla luce di bilanci positivi e valutato negativamente la cessione dei marchi.
Hanno evidenziato di aver rifiutato di chiudere con accordo la fase sindacale della procedura di licenziamento collettivo poiché la proposta del liquidatore non andava nella direzione della salvaguardia del livello occupazionale che, invece, è l’obiettivo del sindacato.
Le OO.SS. hanno chiesto la presenza dei soci al prossimo incontro ministeriale e la sua disponibilità ad avviare un confronto serio e diretto alla individuazione di un percorso e di strumenti per garantire la continuità occupazionale.

L'avv. Poletti ha confermato l’impegno di Unindustria Reggio per la individuazione di una soluzione che possa soddisfare impresa e lavoratori.

Il dott. Ferrari ha evidenziato l’importanza del tavolo ministeriale al fine di individuare percorsi condivisi e idonei a garantire la continuità produttiva e occupazionale. Nell’ultimo confronto svoltosi in Regione è stato chiesto all'azienda di non agire con nessun atto unilaterale prima dell'incontro al MiSE e, nonostante ciò, essa ha proceduto alla cessione dei marchi con conseguenze peggiorative per questa vertenza. Ha chiesto al Liquidatore se intenderà usufruire degli strumenti di integrazione al reddito.

A tal riguardo il consulente Scalabrini ha confermato che verranno fatti approfondimenti.

Il Vicesindaco di Carpi Gasparini, condividendo le osservazioni della Regione, ha evidenziato che il marchio non ha alcun valore senza i lavoratori.

Il Sindaco di Rio Saliceto ha espresso una forte critica sulla avvenuta cessione del marchio, ritenendo che questa operazione denoti l'intento dell'azienda di generare redditività sgravandosi dai costi. Ha ricordato che solo grazie alle lavoratrici e ai lavoratori il marchio Navigare ha avuto successo. Ritenendo irricevibile la proposta aziendale di offrire due mensilità come incentivo all’esodo, ha proposto invece di dare loro una parte delle royalties fino a quando non troveranno una adeguata ricollocazione.

Il dott. Annibaletti ha concluso la riunione chiedendo al liquidatore, in quanto rappresentante della proprietà, di revocare le decisioni prese unilateralmente e, inoltre, ha chiesto la presenza dei soci alla prossima riunione del tavolo ministeriale che verrà riaggiornato tra 15 giorni, auspicando che da parte della proprietà possa prevalere il senso di responsabilità nell’accogliere le richieste delle Istituzioni e delle OO.SS.

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