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Documento: Verbale di incontro
Azienda: Italtel S.p.A.
Settore: ICT-TLC
Numero dipendenti: Circa 1000
Data: 25/06/2021

Il 25 giugno 2021 si è svolta la riunione in videoconferenza, convocata dal Ministero dello Sviluppo Economico, avente ad oggetto la società Italtel S.p.A.

All’incontro, presieduto da Stefano D’Addona, Capo della Segreteria Tecnica del Viceministro Todde, erano presenti per il MiSE: la struttura tecnica del Sottosegretario Anna Ascani, Chiara Cherubini della Segreteria Tecnica del Ministro, Paola Boscaino e Rosanna Argentieri della Divisione XI Crisi di Impresa; per la società Italtel Stefano Pileri; per la Regione Lazio l'Assessore al lavoro Claudio di Bernardino e Giulia Sforza; per la Regione Lombardia Carlo Bianchessi e Antonio Genova; per la Regione Siciliana Fabio Marino dell’Assessorato alla famiglia e politiche sociali e il Direttore del Dipartimento Lavoro Gaetano Sciacca.
Sono intervenute, altresì, le rappresentanze delle segreterie nazionali e territoriali di CGIL e CISL, Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil unitamente alle RSU.

Il prof. D'Addona, ha aperto l’incontro chiarendo che era stato convocato per la verifica delle attuali prospettive industriali dell’azienda e ricordando che presso il Ministero del Lavoro è aperto un tavolo parallelo per l’esame congiunto riguardante l’istanza di accesso agli strumenti di integrazione al reddito.

L'ing. Pileri ha riferito che la procedura di concordato preventivo in continuità indiretta, ammessa l'11 marzo 2021 dal Tribunale di Milano, procede come programmato, e si attende per il mese di luglio la relazione dei commissari e l’adunanza dei creditori, presumibilmente a fine settembre 2021. L'omologa è prevista a fine anno.

Per quanto riguarda il mercato, i risultati sono in linea con lo scorso anno. In Italia si osserva un'accelerazione della domanda di progetti soprattutto riguardo alla banda ultralarga e ciò richiede un adeguamento tempestivo di capacità delle reti.

Per quanto riguarda la gestione, vi è un buon magazzino ordini, che consente di portare l'azienda a omologa e di iniziare un nuovo percorso all'inizio del prossimo anno. Il piano industriale di rilancio si basa su attività innovative ed ha l’obiettivo di diversificare la produzione per ampliare la base dei clienti. Per quanto concerne il polo nazionale dell'impiantistica ha rassicurato circa l’avanzamento delle attività.

Tra gli obiettivi importanti del piano c'è il contenimento dei costi, a causa dell’elevata competitività del settore di riferimento. L'utilizzo di ammortizzatori sociali per il triennio 2021-2023 consentirebbe di adeguare la struttura del personale prevedendo ingressi di nuove competenze e uscite non oppositive. Nell'ambito del contenimento dei costi rientra anche la conclusione di un accordo per l'utilizzo dello smart working in maniera strutturale per il 50% del personale.

Le OO.SS. hanno chiesto di chiarire il ruolo del socio Cisco e del coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti, in modo che possa costituire un elemento di garanzia da parte del Governo. Hanno chiesto la presentazione del piano industriale per chiarire anche i dettagli del piano occupazionale e i sacrifici richiesti ai lavoratori, che comprendono l’uscita di alcuni esuberi. Hanno chiesto di condividere con le parti sociali, il MiSE e il Ministero del Lavoro un percorso di rilancio senza subire l’utilizzo di ammortizzatori sociali non condivisi. Le rappresentanze sindacali hanno sottolineato di non essere disponibili ad acconsentire alle uscite di lavoratori e all’utilizzo di ammortizzatori in mancanza di certezze sulle tempistiche, sull'impegno del MiSE al monitoraggio del percorso e sull’impegno all’utilizzo di tutti gli strumenti a disposizione. Hanno chiesto che a fronte di insaturazioni in alcune funzioni, che vengano valutati strumenti alternativi, quali ad esempio la riqualificazione dei lavoratori.

Le OO.SS. hanno fatto presente che Italtel ricorre ad accordi di ristrutturazione sin dal 2012, ma ciò non ha condotto a individuare situazioni risolutive. Hanno chiesto, quindi, che gli azionisti principali siano coinvolti in un'assunzione di responsabilità, specie per quanto riguarda la mancata coerenza tra piano industriale e utilizzo degli ammortizzatori sociali. Non è credibile che l'azienda continui ad usare ammortizzatori sociali per risolvere i problemi di esubero. Hanno chiesto, inoltre, la conferma della notizia di stampa relativa all'ingresso del Fondo Clessidra nella compagine azionaria di Italtel.
Al MiSE hanno chiesto di convocare il tavolo per il settore delle telecomunicazioni, già precedentemente richiesto.

Il prof. D'Addona ha dichiarato che rispetto all'impegno pubblico di Cdp non si ravvisano criticità. Il contributo, tuttavia, non è stato ancora erogato a causa dei tempi necessari all'approvazione dello stesso.

L'ing. Pileri ha confermato che attualmente Cisco è ancora azionista dell'azienda, e che con l'operazione di omologa ne è prevista l'uscita, con contestuale impegno di PSC Group ad acquisirne le azioni. Ha informato che Cisco continuerà comunque ad essere fornitore di Italtel e ha sottolineato la grande importanza rivestita dalla stessa Cisco nel concordato in cui, presente tra i maggiori creditori, ha accettato uno sforzo economico ingente, confermando il supporto della società.

PSC Group ha già fornito garanzie aziendali per circa 4 milioni di euro, mentre l’iter relativo alle garanzie bancarie presumibilmente sarà concluso nelle prossime settimane.

Per quanto riguarda il Fondo Clessidra ha confermato l'interesse dello stesso all’ingresso tra il novero degli azionisti ma l’iniziativa deve ancora definirsi.
Ha osservato che l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, relativamente al primo semestre dell'anno 2021 (cassa integrazione ordinaria Covid), ha consentito una riduzione di costi del personale di circa il 10%, e confermato che, per il secondo semestre 2021, le percentuali rimarranno allineate, con l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria per crisi per un bacino di 800 lavoratori, sempre nella misura del 10%, con una rotazione tra il personale (nessuno dei quali sarà a zero ore) e con dei differenziali nei vari reparti. Anche per quanto riguarda la riallocazione dei lavoratori, c'è disponibilità da parte dell’azienda. Ha confermato, infine, che all’interno dell’azienda sono presenti solide competenze, e ciò è provato dal fatto che la società è sul mercato ed è competitiva.

L'Assessore Di Berardino ha apprezzato la volontà espressa di salvaguardare l'azienda in un'ottica di rilancio e valorizzazione delle professionalità. Ha concordato sulla necessità di fare chiarezza sulla governance di una transizione così delicata, e sulla necessità di condividere il piano industriale. Ha chiesto, infine, conferma in merito al mantenimento della sede di Roma sul territorio cittadino. Ha confermato che la Regione Lazio attiverà ogni strumento disponibile.

Il dott. Bianchessi ha dichiarato che la Regione Lombardia è molto attenta alla situazione Italtel, anche in considerazione del grande numero di lavoratori presenti nella sede lombarda. Ha sottolineato che vi è consapevolezza in merito ai vincoli posti dalla situazione concordataria, convenendo sulla necessità di una soluzione condivisa per la questione degli ammortizzatori sociali.

Il dott. Sciacca ha dichiarato che la Regione Siciliana segue con particolare interesse l'evoluzione del piano e ha chiesto di essere informato preventivamente sugli sviluppi, per poter individuare tempestivamente gli strumenti più adeguati per i lavoratori.

L'ing. Pileri ha confermato il mantenimento della sede romana, che verrà semplicemente trasferita nella zona sud della città e ha ribadito che per gli ammortizzatori, al momento, non sono percorribili soluzioni alternative; l'azienda è, tuttavia, disponibile a valutare l’utilizzo di nuovi strumenti che dovessero presentarsi in futuro.

Il prof. D'Addona ha concluso l’incontro informando che il tavolo sarà riconvocato, nelle prossime settimane per fornire maggiori dettagli rispetto al piano industriale ed occupazionale e per dare conferma dell’andamento del piano concordatario.

 

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