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Documento: Verbale di incontro
Azienda: Gianetti Fad Wheels S.r.l.
Settore: Componentistica Automotive
Numero dipendenti: Complessivi 333
Data: 4 agosto 2021

 

Il 4 agosto 2021 presso il Ministero dello Sviluppo economico (MiSE) si è tenuto un incontro, in video conferenza, avente a oggetto in particolare lo stabilimento di Ceriano Laghetto (MB) della società Gianetti Fad Wheels S.r.l.

La riunione è stata presieduta dal Viceministro dello Sviluppo economico Alessandra Todde e moderata da Luca Annibaletti Coordinatore della Struttura per le crisi di impresa.

Hanno partecipato: per il MiSE Stefano D’Addona, Chiara Cherubini, Francesca Borea e Antonella Cascioli; per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Romolo De Camillis; per la Regione Lombardia l’Assessore al Lavoro Melania Rizzoli, Carlo Bianchessi, Antonio Genova e Medardo Zanetti; per la Provincia di Monza Brianza il Presidente Luca Santambrogio e Erminia Zoppé; per la Gianetti Fad Wheels S.r.l. Goran Mihajlovic e Nicola De Filippo assistiti da Paolo Bertazzoli di Unistudio Legal&Tax; per il Fondo Quantum Capital Partners Tillman Richter assistito da Pasquale Marini di K&L Gates; le segreterie nazionali e territoriali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm- Uil, Cgil, Cisl, Uil unitamente alle RSU.

Il dott. Annibaletti ha aperto la riunione, che segue quella del 22 luglio u.s., ricordando che i temi da affrontare sono la continuità operativa dello stabilimento e la salvaguardia dell’occupazione. Ha dato la parola alla proprietà e all’azienda per conoscere le prospettive per il prossimo futuro.

Il dott. Tilman Richter ha dichiarato che non sono stati individuati investitori strategici e credibili, ossia con una solidità finanziaria tale da assicurare la continuità aziendale. Il Fondo ritiene che, a causa delle perdite degli ultimi dieci anni e del succedersi di tre differenti azionisti, non sarà facile assicurare la continuità aziendale.

Il dott. Mihajlovic ha informato che l’azienda, a seguito della fuoriuscita di acque reflue all’interno del fiume vicino allo stabilimento, ha immediatamente messo in atto tutte le misure necessarie per la sicurezza ambientale. Ha comunicato, inoltre, che la scorsa settimana le OO.SS. hanno presentato un ricorso, ex art. 28 dello Statuto dei Lavoratori, per condotta antisindacale. L’udienza è fissata per il prossimo 17 agosto.
Egli ha manifestato perplessità sulla opportunità di confrontarsi in un tavolo di crisi, alla luce della presentazione di questo ricorso. Inoltre, non essendo stato individuato un acquirente affidabile, l’azienda ha deciso di non ritirare la procedura di licenziamento collettivo e ha comunicato che la produzione a Ceriano Laghetto rimarrà ferma. Ha, tuttavia, assicurato il massimo impegno della Gianetti per garantire la sicurezza dello stabilimento e quella ambientale.

L’avv. Bertazzoli ha evidenziato che, con il ricorso ex art. 28, le OO.SS. hanno dimostrato di non aspirare né a un confronto né a un accordo con l’azienda.

Il dott. Annibaletti ha invitato l’azienda a volersi rendere disponibile al confronto, evidenziando che le Istituzioni stanno conducendo delle interlocuzioni con il Fondo al fine di individuare una soluzione alternativa alla chiusura dello stabilimento.

Le OO.SS. hanno sottolineato che l’avvio della procedura di licenziamento collettivo, del 3 luglio u.s., è stato deciso unilateralmente dall’azienda, senza un preventivo confronto con le parti sociali. Tuttavia, hanno proposto di rinunciare al ricorso, a condizione che venga ritirata la procedura di licenziamento, e di aprire un confronto con l’azienda e con il Fondo al fine di trovare possibili soluzioni a salvaguardia dell’occupazione, sottolineando che la individuazione di un investitore credibile richieda del tempo. A tale scopo, hanno chiesto alla Gianetti di garantire nel frattempo le 13 settimane di cassa integrazione di cui al DL n. 99/2021 e di continuare la produzione. Inoltre hanno evidenziato che i lavoratori della Gianetti hanno contribuito, nonostante tutto, a garantire la sicurezza degli stabilimenti, argomentando che, al contrario, l’azienda non ha messo in sicurezza macchinari e impianti. I sindacati hanno infine chiesto la presentazione di un Piano industriale per lo stabilimento di Carpenedolo con indicazione degli investimenti e di un Piano per la formazione dei dipendenti a garanzia della sua continuità produttiva. Va infatti tenuto conto che la procedura di licenziamento collettivo, in mancanza di accordo sindacale, riguarda entrambi gli stabilimenti.

Il Presidente della Provincia di Monza Brianza ha condiviso l’intervento delle parti sociali e ha evidenziato che l’azienda non sembra andare incontro alle loro richieste, mancando di rispetto anche alle Istituzioni che cercano di attuare una mediazione tra le parti. Ha espresso preoccupazione per la tutela ambientale del territorio e ha fatto sapere che seguirà da vicino l’evolversi degli eventi.

L’Assessore Rizzoli della Regione Lombardia ha ribadito che si è trattato di una procedura anomala in cui l’azienda non si è confrontata né con le parti sociali né con le Istituzioni, le quali forniranno tutto il loro supporto a salvaguardia dell’occupazione, adoperandosi per il raggiungimento di un accordo tra azienda e sindacati.

Il dott. Bianchessi ha suggerito all’azienda di prendere in considerazione la Cigs prevista dal dl n. 99/2021 di 13 settimane, che non comporta costi e che consentirebbe di ottenere del tempo per approfondire i contatti sui quali sta lavorando il MiSE per trovare un interlocutore affidabile.

Il dott. Annibaletti ha inviato l’azienda a fornire un riscontro sui temi emersi.

L’avv. Bertazzoli ha chiarito che la Gianetti non ha assunto alcuna iniziativa al di fuori della legge ed è sempre stata disponibile a un confronto con le parti sociali. Con riferimento al ricorso ex art. 28, ha osservato che le OO.SS. chiedono una pronuncia sulla legittimità della procedura di licenziamento collettivo per motivi che non attengono a questa procedura. Ha poi respinto le accuse mosse dai sindacati sotto il profilo della sicurezza del lavoro e ambientale, precisando che nella riunione in Assolombarda del 9 luglio u.s. l’azienda ha presentato i lavori da effettuare per la messa in sicurezza degli impianti, ma le OO.SS. si sono rifiutate di entrare in azienda fino al ritiro della procedura. Ha auspicato che venga raggiunto un accordo con le parti sociali e proposto di avviare nuovamente un confronto con le OO.SS.


Il dott. Mihajlovic ha fatto presente che vi sono stati già numerosi incontri in cui l’azienda ha cercato di discutere di possibili soluzioni con i sindacati a fronte delle numerose perdite subite negli ultimi sei mesi. Ha poi affermato che la chiusura di uno stabilimento non risanabile permette di salvaguardarne un altro, unitamente ai suoi 170 dipendenti, il cui modello di business funziona e produce utili. Ha ricordato che l’azienda ha proposto la Cigs per cessazione sulla quale non è stato trovato un accordo con i sindacati. Ha proposto misure di prepensionamento e di ricollocazione dei dipendenti, ma sul punto è necessario trovare un accordo con le OO.SS.

L’avv. Marini ha dichiarato che il Fondo è disponibile a valutare altre offerte nonostante, fino a ora, non abbia individuato proposte affidabili. Ha osservato che continuare la produzione a Ceriano Laghetto comporterebbe ulteriori perdite finanziarie che andrebbero a danneggiare lo stabilimento di Carpenedolo. Inoltre, rinviare le decisioni aiuterebbe a trovare un investitore ma comporterebbe ulteriori perdite di quote di mercato, creando difficoltà per l’eventuale subentrante.

Il Viceministro Todde ha rappresentato che il MiSE sta verificando la possibilità di individuare interlocutori che risultino credibili dal punto di vista finanziario e che il MiSE potrebbe supportare con il Fondo Salvaguardia per garantire la continuità produttiva. A tal fine occorre del tempo, pertanto, ha proposto all’azienda di richiedere la cassa di 13 settimane che, diversamente dalla Cigs per cessazione, non prevede costi per l’azienda e consentirebbe alle Istituzioni di avere maggiore tempo a disposizione per la ricerca di un potenziale investitore. Ha evidenziato che un accordo sulla Cigs per cessazione prevede che le OO.SS. accettino la chiusura dello stabilimento e ciò implica un passaggio che le parti sindacali non sono in grado di fare.

Il dott. De Camillis ha rilevato che l’ordinamento mette a disposizione degli ammortizzatori sociali che consentono di attenuare, con un orizzonte temporale adeguato, gli effetti sociali e occupazionali. È un percorso da costruire che necessita della collaborazione di tutte le parti presenti a questo tavolo.

L’Avv. Bertazzoli ha concordato con il Viceministro e con la Regione Lombardia sulla necessità di trovare una soluzione. Ha affermato tuttavia che la cassa di 13 settimane - su cui si deve pronunciare l’azienda - è una soluzione che deve essere valutata all’interno di un accordo complessivo con le OO.SS. che preveda la Cigs per cessazione in assenza di un nuovo investitore.

Il dott. Annibaletti ha assicurato che le Istituzioni forniranno tutto il necessario supporto al fine di pervenire a un accordo tra azienda e OO.SS.. Ha concluso l’incontro rimanendo in attesa di una valutazione da parte dell’azienda e dei suoi azionisti sulle soluzioni proposte.

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