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Documento: Verbale di incontro
Azienda: Goldoni S.p.A.
Addetti: Circa 300
Settore: Fabbricazione e commercializzazione di macchine agricole
Data: 18 settembre 2020

Il 18 settembre 2020 si è svolta in modalità video e call conference la riunione riguardante la società Goldoni S.p.A. L’incontro era presieduto dal Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico Alessandra Todde. Erano presenti Stefano D’Addona, Davide Amorosi e Chiara Cherubini per il MiSE, per la Regione Emilia Romagna l’Assessore allo sviluppo economico Vincenzo Colla, Morena Diazzi Direttore Generale economia della conoscenza, del lavoro e dell'impresa, Roberto Ferrari e Roberto Poli della Segreteria dell’Assessore Colla, Ruben Sacerdoti Responsabile Servizio attrattività e internazionalizzazione e Guiping Hu Consulente e interprete nelle relazioni della Regione Emilia-Romagna con la Cina, Paolo Rinaldi commissario giudiziale, Alberto Bellelli Sindaco di Carpi, Lucio Malavasi Sindaco di Rio Saliceto, per il Gruppo Lovol, azionisti di Arbos Jinuy Wang, Guimin Wang e Zheng Cao, Andrea Bedosti, rispettivamente vice presidente del Gruppo Arbos e amministratore delegato di Goldoni e Luca Bellomia responsabile HR, assistiti da Jacopo Barontini di Deloitte, dagli avv. Fischetti, Juni Bai e Davide Boffi di Dentons e da Giancarlo Bussetti di Confindustria Emilia. Erano inoltre presenti le segreterie nazionali e territoriali di Fim-Cisl, Fiom- Cgil, Uilm-Uilm e Ugl metalmeccanici, unitamente alle Rsu.

La sottosegretaria Todde ha aperto l’incontro invitando i rappresentanti dell’azienda e della proprietà a fare un aggiornamento dei fatti.

Mr. Guimin Wang ha dichiarato che nonostante la proprietà abbia investito per il rilancio del sito di Carpi dall’acquisizione nel 2015 ad oggi, non sono stati conseguiti i risultati sperati. Il calo di fatturato, le perdite degli ultimi anni e le perdite future prospettate non permettono ulteriori investimenti, tenuto anche conto della necessità di salvaguardare anche i dipendenti cinesi. Pertanto è stato deciso di presentare un concordato in bianco il 14 febbraio u.s. Nei mesi scorsi l’azienda ha certato una soluzione industriale di rilancio attraverso la ricerca di un investitore, ad oggi, sono pervenute alcune proposte non vincolanti che sono state ritenute dall’azienda non adeguate, pertanto non è stato ancora individuato un potenziale investitore.

Il dott. Barontini ha precisato che il concordato è stato presentato il 14 settembre u.s. e che il termine era perentorio e indifferibile, per pendenti istanze di fallimento pervenute al Tribunale. Il piano presentato tecnicamente ha un assetto liquidatorio in quanto prevede la possibilità di liquidare gli asset, ma può prevedere anche la possibilità di avviare un concordato in continuità qualora si possa garantire il subentro di un investitore che offra adeguate garanzie industriali per tramite una procedura competitiva pubblica da svolgersi entro breve. Ha precisato che l’obiettivo non era tuttavia di arrivare ad un concordato liquidatorio e che gli azionisti sono determinati ad agevolare il passaggio dell’azienda ad un soggetto terzo, anche attraverso l’impegno a trasferire il marchio Goldoni ad un prezzo simbolico, qualora il concordato venga omologato.

Le Organizzazioni Sindacali hanno dichiarato che i lavoratori sono in presidio perché esigono chiarezza.
Hanno espresso preoccupazione per la possibilità di una cessione degli asset disgiunta con la inevitabile dispersione di maestranze qualificate.
Hanno dichiarato di non aver avuto percezione di investimenti fatti da parte della proprietà sul sito per rilanciarne le produzioni ed espresso il timore che ci sia stata invece la volontà di disinvestire e di svuotare gli asset aziendali di capacità produttive e di rapporti commerciali.

La Sottosegretaria Puglisi ha confermato il supporto del Ministero del Lavoro con tutti gli strumenti disponibili per garantire la tutela occupazionale.

L’Assessore Colla ha ricordato che nel corso del recente tavolo che si è tenuto presso la Regione Emilia Romagna aveva chiesto all’azienda di non procedere con atti unilaterali prima della convocazione del tavolo ministeriale, e che tale richiesta è stata disattesa dalla presentazione di un concordato liquidatorio da parte della società. Ha ribadito che il progressivo depauperamento del sito di Carpi da parte dell’attuale proprietà non è sostenibile per il territorio, ed ha quindi chiesto un impegno per trasformare il concordato liquidatorio in concordato in continuità.

I Sindaci di Rio e di Carpi hanno chiesto all’azienda e alla proprietà da parte delle rispettive comunità chiarezza rispetto agli investimenti fatti nel corso degli anni precedenti e rispetto alle manifestazioni di interesse pervenute per il rilancio del sito. Hanno inoltre chiesto di chiarire come proseguiranno le attività in attesa dei nuovi eventuali investitori e un cambio di management per gestire questo periodo di transizione.

La Sottosegretaria Todde ha concluso l’incontro ricordando che sul territorio si stava lavorando per fornire supporto ad un eventuale soluzione di un concordato in continuità aziendale quando l’azienda ha comunicato a cose fatte la presentazione di un concordato liquidatorio. Ha sottolineato che è inaccettabile arrivare ad un tavolo istituzionale in assenza di soluzioni concretamente percorribili. Ha chiesto all’azienda di non interfacciarsi con il governo italiano come un investitore privato, ma come un’Istituzione che si confronta attivamente con un'altra e di farsi carico in primis della risoluzione della crisi.

Il tavolo di confronto istituzionale verrà riconvocato in tempi brevi auspicando che l’azienda torni al tavolo con delle proposte concrete.

 

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