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Verbale di riunione Azienda Roberto Cavalli S.p.A.
Settore Moda
Numero dipendenti 350 ca
Data 25 giugno 2020

In data 25 giugno 2020 presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è svolto un incontro riguardante la società Roberto Cavalli S.p.A.
La riunione, che si è svolta in video conferenza, è stata presieduta dal Vice Capo di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico, Ing. Giorgio Sorial. Ha partecipato la dott.ssa Paola Capone dell’ufficio Crisi di Impresa del medesimo Ministero.

Per la Regione Lombardia ha partecipato dott. Antonio Genova, funzionario della medesima Regione.
Per la Regione Toscana hanno partecipato il dott. Gianfranco Simoncini, il dott. Paolo Tedeschi ed il dott. Michele Beudò.
Per la Roberto Cavalli S.p.A. hanno partecipato il dott. Gian Giacomo Ferraris, Consigliere Delegato; la dott.ssa Elisabetta Rocchini, Resp. HR; l’avv. Silvia Carteny, Corporate Affairs Office; il dott. Antonio Martinico, Responsabile amministrativo e finanziario.

Hanno partecipato CGIL, FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, nazionali e territoriali, unitamente alle rispettive RSU.
Il Vice Capo di Gabinetto, ing. Giorgio Sorial, dopo una breve introduzione dell’incontro, ha dato la parola ai rappresentanti aziendali invitandoli a voler chiarire i piani operativi del nuovo azionista e le prospettive che vuole avere la Società sul territorio nazionale, vista l’annunciata chiusura della sede fiorentina con conseguente trasferimento dei lavoratori presso quella milanese.

Per l’azienda ha preso la parola l’Ing. Ferraris il quale, dopo una breve e puntuale rappresentazione della storia della società, ha sottolineato che nel 2007 si è avuto un momento di massimo splendore per il Gruppo, dopodiché si è assistito ad un mutamento dello scenario del mercato di riferimento, aggredito dalle aziende di fast fashion, senza un cambio di strategia da parte della Cavalli il cui business model era fortemente caratterizzato dall’esternalizzazione di linee di produzione concesse in licenza a terze parti. Ciò ha reso necessario un intervento che avesse come scopo invertire la tendenza dei risultati riflessi nei dati di bilancio da cui si evidenzia una progressiva diminuzione del fatturato. Nel 2015 vi è stata la fuoriuscita del fondatore a favore di una nuova compagine di azionisti, il cui capo fila era il Fondo Clessidra con il controllo di maggioranza, che ha voluto un nuovo direttore creativo. Non portando ai risultati attesi, nel 2016 la società ha elaborato una nuova strategia che, tra le azioni più rilevanti, ha previsto l’internalizzazione delle seconde linee e della prima linea uomo ed il trasferimento della sede milanese presso quella fiorentina. Lo squilibrio tra il costo del lavoro ed il fatturato ha imposto anche la necessità di esternalizzare l’attività di Printing factory; a seguito di tali azioni il business model della Cavalli è stato adeguato al business model di una tipica Fashion Company. Nel 2019 la registrazione di un Ebidta ancora negativo e la scelta degli azionisti di non voler più supportare finanziariamente il piano strategico, ha determinato la necessità di presentare al Tribunale Fallimentare di Milano la domanda di pre-concordato così da scongiurare il fallimento; contestualmente gli azionisti hanno attivato un processo di M&A, sotto l’egida del Tribunale. Il processo di vendita si è concluso con la vendita del 100% del pacchetto azionario a favore dell’attuale proprietà, la quale in primis ha scongiurato il rischio del concordato preventivo optando per un percorso alternativo che ha portato alla definizione di un Accordo ex art 182 bis che ha previsto una soluzione maggiormente satisfattoria per i creditori, soddisfatti per il 100%, oltre che per la continuità produttiva, essendosi impegnata ad effettuare investimenti futuri per euro 173 Milioni e a mantenere la società posizionata nel mercato del Luxury. L’attuale proprietà ha presentato un Piano industriale, relativo al periodo 2019-2024, basato su 4 pilastri: diminuzione delle seconde linee; posizionamento sul mercato del luxury fashion; implementazione dell’e-commerce attraverso lo sviluppo del digital marketing; nomina di un Direttore creativo che ad oggi non è stato ancora individuato. L’improvvisa ed imprevedibile emergenza epidemiologica ha impattato sui dati di bilancio così da determinare la necessità di prolungare la durata del business Plan al 2026.

Le OO.SS. hanno sottolineato di aver riposto una grande fiducia nell’ingresso del nuovo azionista al fine di poter assistere al rilancio dello storico brand. Tutto ciò non solo non è accaduto ma, in concomitanza dell’emergenza Covid 19, la società ha addirittura deciso di chiudere le sedi di Firenze e di trasferire i dipendenti presso la sede di Milano. Il 19 giugno è stato siglato tra Azienda, sindacati e Regione Toscana un Piano sociale che ha messo a riparo i dipendenti che non accetteranno il trasferimento a Milano. La grande adesione della popolazione aziendale svuoterà la società di un importante know how. Hanno osservato, inoltre, che occorre ancora chiarire le prospettive che verranno offerte ai lavoratori che accetteranno il trasferimento. La nomina di un Direttore creativo è di fondamentale importanza per comprendere le strategie industriali. Tutto ciò ha alimentato la grande preoccupazione per la tenuta Cavalli nonché il timore che questo trasferimento possa determinare solo lo spostamento delle problematiche aziendali da Firenze a Milano. Hanno inoltre osservato che il settore della moda è di grande importanza per il sistema produttivo del Paese ed occorre che lo stesso Governo possa intraprendere delle soluzioni per garantire la solidità del settore.

L’avv. Silvia Carteny ha sottolineato l’importanza di questo incontro che ha permesso di affrontare delle tematiche importanti e di ascoltare con grande attenzione le osservazioni delle OO.SS. Ha chiarito che il trasferimento della sede da Firenze a Milano, rientrante nell’ambito del piano strategico della proprietà, è dovuta alla centralità e la strategicità della città di Milano. Ha precisato che il nuovo azionista ha puntato al rilancio del brand, mantenendo l’italianità del prodotto dal punto di vista dello stile e dello sviluppo dello stesso. Ha altresì fatto sapere che l’azionista vuole riaprire dei mercati chiusi, compresi quelli di Asia e Stati uniti, a causa delle circostanze del 2019 che hanno portato al pre- concordato. Il Covid 19 ha solo spostato in avanti questo processo ma intanto si stanno guardando con grande attenzione anche gli strumenti messi in campo dal Decreto Rilancio. La perdita di molti dipendenti non è un dato positivo e dal punto di vista del management vi è il forte impegno a dare il proprio contributo per il rilancio della società.

Il dott. Simoncini ha fatto sapere che la Regione Toscana ha seguito le vicende societarie da molto tempo e di aver fatto ogni sforzo per cercare di mantenere questa realtà produttiva così importante per il territorio fiorentino, anche mettendo in campo dei progetti di investimento che non sono stati colti dalla società. Ha sottolineato che solo 50 lavoratori accetteranno di trasferirsi a Milano mentre i restanti 100 occorre che vengano tutelati da parte dell’azienda.

Il dott. Antonio Genova, preso atto della decisione della società di trasferire la sede a Milano, ha manifestato la disponibilità della Regione Lombardia a convocare un tavolo per comprendere le strategie societarie e per verificare quali strumenti la Regione Lombardia possa mettere in campo per sostenere l’occupazione anche dei lavoratori trasferiti.

L’avv. Carteny ha precisato che in questi giorni si sta lavorando per implementare il Piano sociale e che la società farà il massimo sforzo per garantire delle misure di sostegno per i fuoriusciti ma anche per coloro che decideranno di restare in azienda accettando il trasferimento. La Società crede nella necessità di rimanere vicini alle Istituzioni.

Il Vice Capo di Gabinetto, ing. Giorgio Sorial, ha sottolineato che da tempo il Ministero sta seguendo con attenzione le vicende societarie anche in collaborazione con le Istituzioni. Il tentativo di recuperare l’Ebidta e di rilancio societario appare in controtendenza rispetto alla decisione di chiudere la sede di Firenze con il trasferimento dei dipendenti a Milano ed il conseguente rischio di perdita di un importante know how per l’azienda. Le dichiarazioni dei 4 pilasti fondamentali del Piano industriale devono essere congiunte al consolidamento del business, del brand e del livello occupazionale. L’ing. Sorial ha apprezzato la disponibilità della società al confronto costruttivo con le Istituzioni auspicando che questo possa proseguire con le due Regioni presenti al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e la continuità produttiva. Il tavolo rimane aperto e verrà riconvocato su richiesta delle parti.

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