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Documento: Verbale di riunione
Azienda: CSP S.p.A.
Settore: Consulenza informatica
Numero dipendenti: 79
Data: 11 luglio 2019

 

In data 11 luglio 2019 presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è svolto l’incontro riguardante la società CSP S.p.A.

La riunione è stata presieduta dalla dott.ssa Paola Capone della Struttura per le Crisi di Impresa del Ministero dello Sviluppo Economico.

Per la Csp S.p.A. hanno partecipato il dott. Gianfranco Faiola, Presidente, la dott.ssa Federica Chiambalero, Direttore HR, assistiti dalla dott.ssa Claudia Pellecchia di Unindustria.

Sono intervenute le OO.SS. Fim-Cisl, Fiom-Cgil, sia nazionali che territoriali, unitamente alle RSA e alle RSU.

La dott.ssa Paola Capone ha invitato i rappresentati aziendali a voler fornire ogni aggiornamento sulle vicende societarie ed in particolare sull’esito dell’udienza del 3 luglio u.s.

Per la società CSP ha preso la parola il dott. Gianfranco Faiola il quale ha fatto sapere che, il 3 luglio u.s., il Tribunale di Napoli, sez. fallimentare, ha disposto il rinvio dell’udienza al 17 luglio 2019 per integrazioni documentali e in attesa di ricevere il parere dell’Agenzia delle Entrate sulla Istanza di Transazione Fiscale. Per quanto riguarda la vicenda dei conti correnti societari, attualmente ancora sottoposti a sequestro, ha comunicato che i legali della Società hanno presentato istanza di dissequestro parziale e precisamente per la parte eccedente la somma necessaria a garantire l’azione cautelare. La società è in regola con il pagamento del Durc ma si tratta, ad avviso del dott. Faiola, di una fictio iuris poiché l’Inps rilascia un Durc positivo per tutte le aziende in concordato.

Le OO.SS. hanno ancora una volta espresso preoccupazione e perplessità per il comportamento dei rappresentati aziendali. In particolare, per la mancanza di collaborazione verso le OO.SS. nel tenerle informate di ogni vicenda societaria compresa la decisione di chiudere la sede di Torino senza aver dato alcun preavviso. Hanno ancora una volta denunciato le segnalazioni di molti lavoratori cessati i quali hanno effettuato delle verifiche, presso le varie sedi Inps, sui trattamenti di fine rapporto tramite estratto conto Fondo di Tesoreria ed hanno riscontrato che risultano liquidate somme e mai percepite.

Questa situazione, già riscontrata nel mese di ottobre 2018, si è sistematicamente ripetuta nel corso dei mesi, nonostante le segnalazioni alla CSP di tali anomalie. Si tratta di un fatto gravissimo che sarà denunciato alle competenti autorità. Le Organizzazioni Sindacali hanno altresì denunciato la scorrettezza di CSP nel mancato riconoscimento della giusta causa per tutti i dipendenti dimissionari. La società, infatti, ha inviato loro una lettera con cui non ha riconosciuto la richiamata causale (giusta causa) nonostante la fuoriuscita del personale sia avvenuta per causa a loro imputabile.

La dott.ssa Federica Chiambalero ha ribadito che la necessità di procedere con la chiusura della sede di Torino ed avviare la richiesta della cassa integrazione straordinaria per crisi è stata maturata a seguito ricezione, a mezzo pec nel pomeriggio del 16/05/2019, dell’Istanza di fallimento presentata dalla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli. In data 17/05/2019 la signora Chiambalero prendeva tempestivamente contatti sia telefonici che per email con tutte le OO.SS. per anticipare loro entrambe le tematiche. Due richieste di confronto furono rifiutate in quanto esiste un tavolo al Mise dove trattare queste tematiche; il prossimo tavolo si sarebbe tenuto il 18/06/2019, la Società non era nella condizione di poter attendere fino a tale data.

Sui presunti ammanchi delle quote di TFR, la dott.ssa Chiambalero ed il dott. Faiola, si sono riservati di fare le opportune verifiche. Il mancato riconoscimento della giusta causa si è reso opportuno poiché le dimissioni sono state generate dall’impossibilità dell’azienda di pagare gli emolumenti dei dipendenti derivante dal sequestro dei conti correnti, pertanto, da un fatto non controllabile dalla società.

Si sono riservati di fare le opportune verifiche sui restanti importi da erogare.

Il mancato riconoscimento da parte dell’azienda delle dimissioni pervenute dai lavoratori per giusta causa, atteso il mancato pagamento delle spettanze retributive, è dettato dal fatto che non aver corrisposto quanto dovuto non è stata volontà della Società bensì una condizione determinata dal sequestro dei conti correnti della CSP SPA e delle relative disponibilità di cassa, fatto questo non imputabile alla Società stessa ed indipendente dalla volontà di pagare quanto dovuto.

La dott.ssa Paola Capone ha invitato i rappresentanti di CSP ad effettuare ogni verifica sullo stato delle quote di Tfr accantonate presso il Fondo Tesoreria Inps. Ha, altresì, inviato CSP alla massima collaborazione nei confronti delle Parti affinché si possa individuare una soluzione che eviti di aggravare il dramma economico ma anche sociale che i lavoratori stanno vivendo da un anno. Il Ministero dello Sviluppo Economico continuerà a monitorare l’evoluzione delle vicende societarie. Il tavolo è stato aggiornato al prossimo 2 agosto.

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