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Documento: Verbale di riunione
Azienda: FUJITSU TECHNOLOGY SOLUTIONS S.p.A.
Settore: Prodotti e soluzioni per l’information technology
Numero dipendenti: 185 (sedi: Roma e Milano)
Data: 11 giugno 2019


In data 11 giugno 2019 presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è tenuto l’incontro riguardante la società FUJITSU TECHNOLOGY SOLUTIONS S.p.A.

L’incontro è stato presieduto dal Vice Capo di Gabinetto, Ing. Giorgio Sorial, ed ha partecipato la dott.ssa Paola Capone della Struttura per le Crisi di Impresa del Ministero dello Sviluppo Economico.

Per la Regione Lazio ha partecipato l’avv. Giulia Sforza.

Per la Regione Lombardia ha partecipato il dott. Giuliano Spreafico.

Per la società FUJITSU hanno partecipato il dott. Alessandro Magrini, Responsabile del Personale, ed il dott. Enno Jackwerth.

Hanno partecipato FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL, FISMIC CONFSAL, nazionali e territoriali, unitamente alle RSU.

Il Vice Capo di Gabinetto, ing. Giorgio Sorial, ha iniziato l’incontro invitando i rappresentanti della società a fornire chiarimenti sull’annunciata chiusura in Italia.

Il dott. Alessandro Magrini, dopo aver comunicato che il dott. Massimiliano Ferrini è stato nominato come nuovo Amministratore Delegato, ha chiarito che una eventuale chiusura delle sedi italiane della FUJITSU sarebbe programmata per settembre 2020. La Società chiuderà le proprie sedi anche in altre nazioni quali la Turchia, la Grecia, Israele, Sud Africa, Balcani ed altri allo scopo di perseguire gli obiettivi finanziari del 2022 che mirano a raggiungere margini di profitto superiori.

Per la FUJITSU ha preso la parola anche il dottor Jackwerth il quale ha sottolineato che una potenziale chiusura avverrebbe con modalità che richiederanno un necessario ed imprescindibile equilibrio tra gli interessi aziendali e quelli dei lavoratori. Ha espresso la massima disponibilità al confronto continuo con le organizzazioni sindacali per individuare una possibile soluzione.

Le OO.SS. hanno chiesto di chiarire le motivazioni dell’uscita dal Paese e le modalità con cui si vorrà dare esecuzione a tale scelta. Hanno denunciato, inoltre, la difficile condizione di incertezza che, dopo l’annuncio di chiusura, vivono i lavoratori ai quali la Società dovrà fornire al più presto delle risposte. In particolare, è divenuto divenuta la gestione del rapporto con i clienti, alcuni dei quali hanno sospeso i contratti in essere perché vogliono essere informati sulle future conseguenze della chiusura delle sedi italiane della FUJITSU. Tale clima di incertezza, inoltre, ha generato delle fuoriuscite volontarie così da ridurre a 185 i lavoratori dipendenti.

I rappresentanti aziendali hanno riferito di non avere la visibilità delle ragioni della chiusura in Italia. La Società ha concluso il risk assesment da cui è emerso che la risoluzione di alcuni contratti, di durata superiore al settembre 2020, creerà non poche difficoltà all’azienda. La situazione è complessa e per questa ragione hanno ribadito l’invito alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni presenti ad avviare un confronto per individuare una possibile soluzione.

Le OO.SS. hanno ribadito la contrarietà alla chiusura in Italia altresì una forte perplessità per l’assenza di un Piano Industriale che fornisca le strategie aziendali. Non si può avviare alcun dialogo costruttivo se non si conoscono i motivi e le modalità operative con cui la società intende uscire dal Paese. Non solo, ma lo stesso annuncio di chiudere ha generato una forte sfiducia nei lavoratori tale da generare la fuoriuscita di molti dipendenti. In particolare, il confronto non può ancora decollare per mancanza dei presupposti su iniziare a discutere. Hanno, pertanto, inviato Fujitsu ad una maggiore chiarezza e trasparenza di informazioni se si vuole avviare un confronto costruttivo, ferma restando la non condivisione della scelta della chiusura. Hanno, inoltre, richiesto che questo confronto possa svolgersi sotto “l’egida” del Ministero dello Sviluppo Economico.

La Regione Lombardia ha chiarito che, ad oggi, si può solo prendere atto della decisione unilaterale della chiusura societaria. Si è dichiarata disponibile ad avviare un confronto con la società e le altre Parti alla sola condizione che si conosca il Piano Industriale recante le future strategie societarie che costituiscono le basi su cui iniziare a costruire una soluzione condivisa.

La Regione Lazio ha anch’essa palesato la massima disponibilità ad avviare un confronto con i presenti tuttavia sulla base della necessaria e previa presentazione di un Piano industriale da parte di Fujitstu.

La FUJITSU, come sopra rappresentata, ha condiviso le osservazioni dei presenti ed ha ringraziato per la disponibilità dimostrata da tutti nell’avviare un confronto per costruire una soluzione. Questo approccio costruttivo è pienamente condiviso. Ha altresì fatto sapere che le osservazioni emerse nel corso dell’incontro odierno verranno senz’altro veicolate all’Amministratore Delegato e agli altri vertici aziendali. Ha inoltre riferito che la società è consapevole dell’importanza dell’Italia per l’azienda e per questa ragione la chiusura è stata disposta a far data dal 30 settembre 2020.

Il Vice Capo di Gabinetto ha espresso perplessità e contrarietà rispetto alla decisione della potenziale uscita dall’Italia di Fujitsu, visti anche i numerosi contratti in essere con la Pubblica Amministrazione. Con particolare riferimento a quelli aventi scadenza successiva al 2020, il Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con i Soggetti a ciò deputati, sta valutando tutte le possibili conseguenze che deriverebbero dalla chiusura della società. Ha fatto sapere, inoltre, ai rappresentanti aziendali che il Ministero dello Sviluppo Economico percorrerà ogni strada possibile per evitare la chiusura di Fujitsu in Italia e, a tal fine, ha già avviato delle interlocuzioni con il Nostro ambasciatore in Giappone. Per il prossimo incontro, che si terrà a settembre, si chiederà la partecipazione anche dei massimi vertici del Gruppo.

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