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Documento: Verbale di riunione
Azienda: TERREAL ITALIA S.R.L.
Settore: Produzione di laterizi
Numero dipendenti: 126 (55 nello stabilimento di Pesaro)
Data: Lunedì 27 maggio 2019


Il giorno 27 maggio 2019 si è svolto presso il Ministero dello sviluppo economico l’incontro riguardante lo stabilimento di Pesaro della società Terreal Italia S.r.l. e le prospettive di tutti i siti Terreal in Italia.

Alla riunione hanno partecipato Chiara Cherubini del Ministero dello Sviluppo Economico, Roberto Gualco dir. Personale Terreal e il dott. Luca Succio dir. Generale Terreal; l’Assessore al Lavoro della Regione Marche Loretta Bravi; Mattia Losego di Veneto Lavoro della Regione Veneto e le OO.SS. nazionali e territoriali di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha aperto l’incontro dando la parola all’azienda, invitandola ad esporre le criticità che hanno portato alla decisione di chiudere lo stabilimento di Pesaro mettendo in mobilità i 55 addetti.

Il dott. Gualco, in rappresentanza dell’azienda, dopo aver ricordato che la Terral Italia S.r.l. è controllata dal Gruppo francese Terreal che è leader mondiale nell’industria dei laterizi con stabilimenti in: Francia, Spagna, Malesia e Stati Uniti. In Italia, Terreal ha stabilimenti a Valenza (AL), Noale (VE), Castiglion Fiorentino (AR) e Pesaro, ha evidenziato che a seguito della crisi generale che ha colpito il settore delle costruzioni, la capacità produttiva dell’azienda si è ridotta e nel 2018 sono stati chiusi alcuni stabilimenti. Il dott. Gualco ha illustrato la previsione delle produzioni nelle sedi italiane Terreal nel breve periodo.

Per quanto riguarda il sito di Pesaro, ha ricordato che nel 2017 la Terreal Italia S.r.l. ha preso in affitto di ramo di azienda la storica azienda di Pesaro. Successivamente, a seguito della procedura di Concordato Preventivo nel 2018 la Pica è stata rilevata dalla Terreal.

A fronte del persistere della crisi nel settore l’azienda ha deciso di abbandonare la produzione di pavimenti che poteva essere effettuata solo nello stabilimento di Pesaro e trasferire a Castiglion Fiorentino e a Valenza la produzione di tegole che viene fatta a Pesaro. La decisione di chiudere le produzioni a Pesaro, a causa delle perdite è stata comunicata il 28 marzo. Il primo aprile sono state interrotte le attività e avviato la procedura di licenziamento collettivo. L’azienda è disponibile al confronto con le O.O.S.S., e sta valutando l’accesso alla cassa integrazione per cessazione per i 55 addetti.

Le O.O.S.S. hanno evidenziato la mancanza di trasparenza da parte dell’azienda che soltanto a febbraio aveva presentato a Bologna il piano industriale per tutti i siti italiani di cui confermava le produzioni. Ha sottolineato le gravi conseguenze sociali ed economiche per il territorio della perdita di un marchio storico. Hanno chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico un monitoraggio nazionale di tutti i siti del gruppo per il tramite del tavolo di confronto tra le parti.

Hanno ribadito la richiesta di ritiro della procedura di licenziamento per valutare tutte le possibili soluzioni. Hanno ricordato che la Terreal, con la aggiudicazione della Pica, oltre allo storico e prestigioso marchio, ha acquisito il know how tecnico, gli impianti di produzione e la manodopera specializzata. Mantenere il sito produttivo oltre a salvaguardare i posti di lavoro (dello stabilimento e dell’indotto) consentirebbe di avere una prospettiva per il futuro.

L’assessore Bravi, in rappresentanza della regione Marche, ha evidenziato che con la chiusura dello stabilimento pesarese la Regione viene privata di un marchio storico e prestigioso. Nel momento dell’acquisto la Terreal aveva garantito continuità produttiva ai proprietari storici, ai lavoratori e alla città di Pesaro. Il sito dello stabilimento è strategico poiché oltre ad essere vicino ai porti di Ancona e Ravenna, è anche prossimo al casello autostradale, non si comprendono pertanto le ragioni della chiusura. Ha chiesto al MiSE di intervenire per cercare tutte le soluzioni che possano far rimanere l’azienda e il suo marchio nel territorio.

Il dott. Losego, in rappresentanza della regione Veneto, ha condiviso le preoccupazioni del sindacato e ha chiesto al MiSE di tenere aperto il tavolo. Ha lamentato, inoltre, l’assenza, nei comunicati dell’azienda, di qualsiasi riferimento ad un piano di sviluppo industriale.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha chiesto il ritiro della procedura di licenziamento collettivo ed ha confermato la piena disponibilità del MiSE a supportare le tutela del marchio Pica e il mantenimento delle sue produzioni a Pesaro, a cui il marchio si lega strettamente e ricordando che anche il territorio costituisce parte integrante del valore del marchio.

Il MiSE è pronto a riconvocare le parti al tavolo che rimane aperto e in attesa di conoscere l’esito del tavolo regionale già fissato e che verrà riconvocato periodicamente anche per la verifica del piano industriale nazionale.

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