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Documento: Verbale di riunione
Azienda: Hydrochem Italia S.r.l.
Settore: Chimico
Dipendenti: Circa 108
Data: 4 febbraio 2019


Il giorno 4 febbraio 2019 si è tenuto presso il Ministero dello Sviluppo Economico un incontro riguardante l’azienda Hydrochem Italia S.r.l., controllata dal gruppo chimico tedesco ICIG, con sede a Pieve Vergonte (VB). L’incontro era presieduto da Giorgio Sorial, Vice Capo Gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico. Erano presenti il Sottosegretario allo Sviluppo Economico On.le Davide Crippa, il Vice Presidente della Regione Piemonte, Aldo Reschigna, Alberto Anselmo della Regione Piemonte, Sindaco di Pieve Vergonte Maria Grazia Medali, Martin Leigteb, Amministratore Delegato HydroChem Partecipazioni, Pierluigi Degiovanni, Amministratore Delegato HydroChem Italia, Cesare Cattaneo, Consigliere HydroChem Italia, Francesco Squizzi, Risorse Umane HydroChem Italia, assistiti da Alberto Virgili dell’Unione Industriali di Verbano Cusio Ossola. Hanno partecipato inoltre le segreterie nazionali e territoriali di Femca-Cisl. Filctem-Cgil e Uiltec-Uil, unitamente alle RSU.

L’Ing. Sorial ha aperto l’incontro ricordando che il Ministero dello Sviluppo Economico segue le vicende che riguardano la sede Hydrochem di Pieve Vergonte dal 2016, quando l’azienda ha presentato un progetto di riconversione per l’adeguamento degli impianti alle direttive comunitarie. Ha poi dato la parola all’azienda per gli ultimi aggiornamenti.

Il dott. Leigteb ha precisato che, dopo l’ultimo incontro svoltosi presso la Prefettura di Verbania, sono proseguite le trattative con un investitore che ha manifestato l’interesse per una joint venture, tuttavia le trattative non sono ancora in stato sufficientemente avanzato per poterne dare comunicazione. Lo stesso ha inoltre affermato che le precedenti trattative con una importante società del settore si sono interrotte a causa della presenza di una clausola che prevede l’obbligo da parte di Hydrochem, in caso di vendita dello stabilimento a terzi, di versare la somma di circa 10 milioni di euro in favore dell’ex proprietario dello stabilimento.

Il sottosegretario Davide Crippa ha ricordato che nonostante le istituzioni abbiano fornito tutte le autorizzazioni e il supporto al progetto di riconversione, e nonostante nei mesi scorsi le trattative con un imprenditore locale siano arrivate ad un stato avanzato, non ci sono stati passi avanti sul piano industriale con forti rischi per la sopravvivenza del sito.

Le Organizzazioni Sindacali hanno ricordato che, nonostante nel giugno dell’anno scorso la direzione aziendale locale avesse comunicato la ormai prossima firma dell’accordo col nuovo socio ed il conseguente avvio dell’investimento, la trattativa non si è mai chiusa. Hanno condannato la mancanza di trasparenza da parte della proprietà riguardo agli eventuali ostacoli che hanno causato il blocco delle trattative. Hanno segnalato inoltre l’interessamento di molti altri imprenditori che percepiscono le potenzialità del sito e ricordato la scadenza degli ammortizzatori sociali nel dicembre del 2019.

Il vice Presidente della Regione Piemonte Reschigna ha chiesto all’azienda di chiarire le ragioni dei ritardi nella riconversione dello stabilimento, segnalando il rischio della scomparsa di un importante e strategico impianto per il territorio con le pesanti ripercussioni sociali che questo comporterebbe. Inoltre ha chiesto espressamente all’azienda di fornire alla Regione la parte del contratto, concluso tra l’azienda e la Tessenderlo Group (ex proprietaria), da dove si evince la clausola capestro che ha impedito la conclusione del contratto di acquisto del sito da parte di una importante società italiana del settore.

Il Sottosegretario Crippa ha avallato tale istanza, chiedendo formalmente che la documentazione venga inviata anche al Ministero dello sviluppo economico. Ha, altresì, chiesto alla società di fornire dati certi, sia in relazione all’eventuale nuovo acquirente dello stabilimento indicato al tavolo dalla società, sia alla previsione dei tempi necessari alla riconversione dell’impianto, atteso che la cassa integrazione è stata concessa per permettere alla società di adeguare l’impianto agli obblighi imposti dall’Europa e che essa scade il 31 dicembre del 2019.

Il dott. Virgili ha ricordato che nel corso dell’ultima riunione svoltasi presso la Prefettura l’azienda aveva fatto presente che non sarebbe stata in grado di fornire risposte prima della fine di febbraio.

Conseguentemente a tale affermazione, il sottosegretario Crippa ha sollecitato l’azienda a fornire risposte certe nel più breve tempo possibile, sottolineando il rischio di sopravvivenza di una realtà imprenditoriale strategica, sia per il territorio, sia per il sistema produttivo nazionale, in quanto è uno degli ultimi impianti cloro-soda attualmente attivi presenti in Italia ed è inoltre l’unico del Nord Italia. Ed ha deciso di riconvocare il tavolo per i primi giorni del mese di marzo.

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