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In data 8 Gennaio 2019 si è tenuto presso il Mise un incontro relativo alla situazione di Bravonext SA Selecta e Comdata. Alla riunione hanno partecipato il Dr. Giampiero Castano Resp. UGV Mise, la Dr.ssa Gatta del Mise, i Rappresentanti di Comdata il Dr. Adriano Mureddu ed il Dr. Enrico Martino, i Rappresentanti Bravonext SA Avv. Lorenzo Cairo, Avv. Alessandra Reda, Avv. Elisa Fontanelli i rappresentati di Selecta Customer Services S.r.l., Dott. Simone Borri, Avv. Giorgio Sandulli, Dott.ssa Mariagiulia Massafra, le OOSS nazionali e territoriali Fistel Cisl, Slc Cgil, Uilcom Uil nonché le RSU.
L’incontro è stato richiesto dalle OOSS a causa del cambio di appalto della commessa Bravofly (marchio Bravonext) da Comdata a Selecta che svolgerà l’attività da Tirana con una sua azienda locale.

I Rappresentati di BravoNext SA hanno specificato che BravoNext SA è una società di diritto svizzero, parte di un gruppo internazionale che opera in diversi Paesi oltre che in Italia, che ha stipulato un contratto di appalto con la Società Selecta Customer Services SHPK (società di diritto albanese ed operante in Albania). Nell’ambito del suddetto contratto d’appalto, le relative attività saranno integralmente svolte dalla sede di Tirana del nuovo appaltatore.

I rappresentanti di Selecta Customer Services S.r.l. sottolineano, inoltre, che nessuna attività di contact center sarà svolta dalla società italiana Selecta Customer Services S.r.l. sul territorio italiano con riferimento al contratto di appalto sopra indicato.

Bravonext e Selecta ritengono che gli obblighi di cui all’art. 1, comma 10 della L. 11/2016 e art. 53 del Contratto Collettivo Telecomunicazioni non siano applicabili alla loro situazione. Bravonext ha comunicato infatti che la legge risulta applicabile solo in presenza di decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali o di normativa attuativa del contratto collettivo e non risulta ad oggi emanato un decreto attuativo del Ministero competente. Sulla base di quanto comunicato le due Azienda ritengono di essere soggetti di diritto straniero, di non dover quindi applicare il CCNL Telecomunicazioni, né alcun contratto collettivo italiano, né di essere tenuti a farlo.

Le OOSS hanno ritenuto l’interpretazione non condivisibile poiché i contenuti della clausola sociale vengono disattesi, in quanto è il diritto soggettivo del lavoratore impiegato nell’attività di call center a vedere salvaguardato il suo posto di lavoro attraverso un cambio di appalto, quale che sia la nazionalità dell’azienda o il CCNL che essa applica. Hanno quindi chiesto l’attivazione di attività ispettive da parte di Ministeri dello Sviluppo e del Lavoro. Hanno inoltre chiesto al Mise di vigilare sul settore dei call center in quanto la crisi non è finita, chiedendo di tutelare i posti di lavoro.

I Rappresentanti di Comdata hanno confermato di voler operare nell’ambito della certezza ed hanno mostrato la preoccupazione di voler minimizzare l’impatto sociale non condividendo quindi quanto fatto dalle due società, hanno confermato di aver sempre provato a valorizzare le persone ma hanno anche chiarito che la difficoltà è rappresentata dal settore le cui regole sono vaghe e non facilitano l’obiettivo di tutela del lavoratore.

Il Dr. Castano in conclusione, ha evidenziato che questo è il caso in cui due soggetti traggono vantaggio ed il terzo ha una penalizzazione grave. In questo caso due società di diritto estero si incontrano favorendo il trasferimento delle attività dall’Italia all’Albania dove notoriamente il costo del servizio è inferiore, occorre qualcosa di più ampio per tutelare il lavoro in questo settore. Il Dr. Castano ha apprezzato l’atteggiamento collaborativo di Comdata quindi ha chiesto alle Aziende di dialogare e in generale auspica che azioni finalizzate a tutelare maggiormente il settore vengano tradotte a livello normativo nei prossimi mesi.

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