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La riforma riduce i costi, rivede l’assegnazione degli acconti e lega i compensi al raggiungimento di risultati

Un momento dell'incontro

Il ministro Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto che riforma la disciplina sui compensi dei commissari straordinari e giudiziali, nonché dei membri dei comitati di sorveglianza delle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza.

L’obiettivo è quello di ridurre i costi dei compensi corrisposti ai commissari e ai membri dei comitati di sorveglianza, prevedendo uno stringente legame con una serie di risultati da ottenere durante la gestione delle amministrazioni straordinarie. In particolare, viene rivista la disciplina sugli acconti che potranno essere richiesti per evitare un prolungamento eccessivo della procedura. Per poterli ottenere i commissari dovranno aver svolto almeno 36 mesi di incarico e l’acconto non potrà, in ogni caso, essere superiore al 50%.

Sono inoltre rimodulate al ribasso le aliquote delle remunerazioni legate ai passivi, ma è anche previsto di legare una percentuale del 10% dei compensi al raggiungimento di alcuni obiettivi come la tutela dei creditori e dei livelli occupazionali. La riforma prevede una decurtazione progressiva del compenso dei commissari nei casi di conferimento di consulenze non strettamente indispensabili. Inoltre, al fine di evitare dilazioni della procedura, è previsto che nella fase liquidatoria il compenso sia aggiornato annualmente anche in relazione all’attivo “realizzato annualmente”, invece che a quello “da realizzare”.

Questo provvedimento rientra nel quadro dell’iniziative già avviate dal ministro Giorgetti per rendere più efficiente e trasparente la gestione delle amministrazioni straordinarie, nell’ambito delle quali è stata già modificata la direttiva che disciplina i criteri e le modalità per la nomina degli organi commissariali che ha anche l’obiettivo di garantire una maggiore rotazione nel conferimento degli incarichi.

Il decreto, controfirmato anche dal Ministro dell’Economia e delle finanze, è stato inviato alla Corte Conti per la registrazione.

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