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Documento: Verbale di incontro
Azienda: Acciaierie d’Italia S.p.A.
Settore: Siderurgia
Numero dipendenti: 10.605
Data: 23/06/2022

 

Il 23 giugno 2022 si è tenuto un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico avente ad oggetto la società Acciaierie d’Italia ex Ilva. L’incontro è stato presieduto dal Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e moderato dal coordinatore della Struttura per le crisi di impresa Luca Annibaletti; per il MiSE hanno partecipato Pamela Morassi Capo della Segreteria Tecnica del Ministro, Stefano D’Addona, Capo della Segreteria tecnica del Viceministro Todde; Chiara Cherubini, Dirigente della III Div. Crisi di Impresa, Giovanni Campobasso, Giulia Moscoloni e Francesca Borea della medesima divisione; hanno inoltre partecipato il Ministro del Lavoro per le Politiche Sociali Andrea Orlando e il Segretario Generale Andrea Bianchi; per il Ministero per il Sud Francesca Quadri, Capo di Gabinetto; per la Regione Liguria Giovanni Berrino, Assessore Politiche Attive Lavoro, e Dario Bartolo; per la Regione Puglia il Presidente Michele Emiliano, Leo Caroli, Presidente Comitato Sepac, Gianna Elisa Berlingerio Direttore Dip. Sviluppo Economico; per Acciaierie d’Italia Franco Bernabè, Presidente, e Lucia Morselli CEO; per Invitalia l’AD Domenico Arcuri ed Ernesto Somma; per Confindustria nazionale Pierangelo Albini, per Confindustria Taranto Salvatore Toma, Valdimiro Pulpo, Antonio Lenoci, Fabio Greco; Egildo Derchi e Paolo Cucinotta di Federmanager e le Segreterie nazionali e territoriali Cisl, Cgil, Uil, Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Ugl Metalmeccanici, Uilm-Uil, USB e USB lavoro privato.

Il Ministro Giorgetti ha ricordato l’avvenuta proroga di due anni del contratto di affitto tra l’Amministrazione Straordinaria Ilva e Acciaierie d’Italia e ha invitato l’azienda a illustrare le azioni in programma relativamente al futuro di Taranto, Genova e degli altri siti, considerata l’importanza strategica della produzione dell’acciaio per il sistema Paese. Ha quindi dato la parola all’azienda per un aggiornamento.

Il Presidente Bernabè ha descritto gli interventi previsti dal piano ambientale con un investimento complessivo di 700 milioni di euro. L’operazione è completa al 90%, si prevede che l’intervento previsto dall’Autorizzazione di Impatto Ambientale (AIA) sarà completato a maggio 2023. Ha ricordato che il progetto di riconversione impegnerà oltre 5 miliardi di euro e durerà 10 anni e sarà suddiviso in quattro fasi. Ha sottolineato che, per la prossima fase, relativa all’avvio del progetto di decarbonizzazione, sarà centrale il lavoro di Ricerca e Sviluppo e ricordato che nel 2021 è stato inaugurato un nuovo Centro di Ricerca con l’obiettivo di dare supporto alla transizione energetica ed ecologica, con la collaborazione di Università e Centri di Ricerca pugliesi e non solo. L’azienda ha inoltre un tavolo aperto presso il MiTE per l’utilizzo delle misure previste dal PNRR. Obiettivo dell’azienda sarà garantire la continuità occupazionale con la stabilità della produzione, risultando a tal fine necessario che venga generata la liquidità necessaria per gli investimenti. Ha evidenziato che oggi la società ha problemi di accesso al credito e ha affermato la necessità del supporto del sistema bancario.

La dott.ssa Morselli ha dichiarato che sono stati effettuati importanti investimenti nella manutenzione per tutelare la sicurezza. Ha evidenziato che la produzione nei primi cinque mesi dell’anno è aumentata del 22%, nonostante l’andamento negativo in tutta Europa. Ha poi precisato che, tuttavia, non è al momento possibile aumentare la produzione perché l’azienda soffre problemi di liquidità che non le consentono di acquistare le materie prime. Ha infine confermato il piano da 5 miliardi per la modernizzazione degli impianti.

Il dott. Arcuri ha precisato che l’accordo sottoscritto dai soci Arcelor Mittal e Invitalia prevede, nel maggio 2024, la modifica dell’assetto azionario Invitalia 60% e Arcelor Mittal 40% al verificarsi di alcune condizioni: a) il dissequestro degli impianti; b) la sottoscrizione di un accordo sindacale tra azienda e OO.SS.; c) l’ottenimento dell’Autorizzazione di impatto ambientale (AIA).

Le OO.SS. hanno espresso perplessità in merito alla effettiva realizzazione degli investimenti, segnalando la persistenza di problemi di sicurezza. Hanno invocato il sostegno del Governo per aumentare la produzione e ridurre la cassa integrazione, dichiarando la disponibilità a riprendere il dialogo con l’azienda al fine di siglare accordi sindacali fondati sulla continuità produttiva e sulla tutela occupazionale, a beneficio anche dei lavoratori dell’indotto.

I rappresentanti di Confindustria Taranto hanno invitato le parti ad un dialogo costruttivo e il Governo a fornire un sostegno per fare fronte alla carenza di liquidità in cui versa l’azienda.

Il Presidente della Regione Puglia ha invitato il governo a sostenere il progetto di Acciaierie di Italia, trattandosi di un asset fondamentale per il Paese.
Il dott. Caroli ha ricordato che le OO.SS. non hanno sottoscritto l’accordo per la Cassa integrazione, affermando la necessità di avviare un confronto con l’azienda. Ha inoltre evidenziato l’opportunità di un confronto con la Regione Puglia in merito all’approvvigionamento dell’energia.

L’assessore Berrino ha sollecitato investimenti per la sicurezza dei lavoratori negli stabilimenti.

Il Ministro Orlando ha evidenziato la necessità di ripristinare le relazioni industriali e precisato che il MLPS disporrà le doverose verifiche approfondite sulle condizioni di sicurezza degli stabilimenti.

Il Ministro Giorgetti ha evidenziato la necessità di aumentare la produzione di acciaio negli stabilimenti di Acciaierie di Italia garantendo l’operatività dell’azienda attraverso l’approvvigionamento delle materie prime, la tutela dei lavoratori e delle imprese dell’indotto, la realizzazione degli investimenti programmati completando il piano di decarbonizzazione, affermando l’impegno del Governo in tal senso, per riportare a lavoro tutti i lavoratori in cassa integrazione. Il Ministro Giorgetti, dopo aver ricordato che pur essendovi limiti oggettivi, che derivano da sentenze che impediscono di raggiungere le capacità produttive massime che questi impianti possono realizzare, ha evidenziato che dall’incontro odierno è emerso con chiarezza che, alle condizioni date per lavorare al massimo delle potenzialità, il problema è la liquidità, non gli investimenti. Ha concluso l’incontro con l’impegno ad un intervento governativo per verificare se sia possibile superare le attuali difficoltà finanziarie, rilanciare l’operatività, produrre maggiore acciaio e il riassorbire personale in cassa integrazione.

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