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Documento: Verbale di incontro
Azienda: GKN Driveline Firenze S.p.A.
Settore: Automotive
Numero dipendenti: 422+ 80 indotto
Data: 4 agosto 2021

 

     Il 4 agosto 2021 si è svolto, presso la Prefettura di Firenze e in video conferenza, l’incontro convocato dal Ministero dello Sviluppo Economico e riguardante la società GKN Driveline Firenze. Alla riunione, presieduta dal Viceministro dello Sviluppo Economico Alessandra Todde e moderata da Luca Annibaletti, Coordinatore della struttura per le crisi di impresa, hanno partecipato: per il MiSE Stefano D'Addona, Chiara Cherubini e Paola Capone; il Prefetto di Firenze Alessandra Guidi; per il Ministero del lavoro e delle politiche sociali Romolo De Camillis; il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani oltre all’Assessore Nardini, il consigliere Valerio Fabiani, Paolo Tedeschi e Simone Cappelli; per la Città metropolitana di Firenze Lorenzo Zambini e Giovanni Bettarini; il Sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi; per la società GKN Andrea Ghezzi e i consulenti legali Francesco Rotondi e Alessandro Paone; le segreterie, nazionali e territoriali, di CGIL, CISL, UIL, Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, USB lavoro privato unitamente alle RSU.

     Il dott. Annibaletti ha evidenziato con rammarico le conclusioni del precedente incontro ministeriale, auspicando che nella riunione odierna emergano delle novità sulle posizioni aziendali.

     Il Viceministro Todde ha sottolineato che il tema del tavolo odierno debba essere incentrato sulla responsabilità etica e sociale di impresa, alla quale richiama GKN nella gestione della situazione. Dal tavolo precedente, inoltre, non sono emersi specifici problemi di carattere industriale, ma difficoltà legate all’andamento dell’automotive. Tuttavia, qualora ve ne fossero, nel sottolineare la disponibilità del Mise ad attivare tempestivamente gli strumenti di propria competenza per risolverli, il Viceministro ha invitato a evidenziarli. L’obiettivo del tavolo è la ricerca di una soluzione che metta in sicurezza l’ampio perimetro occupazionale e l’attività produttiva. Ha precisato, inoltre, che risulta come il Gruppo GKN in Italia abbia utilizzato per lo stabilimento di Brunico fondi regionali in misura sostanziale e che lo stesso abbia fatto anche per quello di Campi Bisenzio, seppur in modo minore.

     Il Presidente Giani, sottolineando che per la Regione Toscana il tavolo di confronto è quello ministeriale, ha inviato la società a ritirare la procedura di licenziamento collettivo e ad assumere una soluzione che tuteli l’intero perimetro occupazionale, comprese le circa 80 lavoratrici e lavoratori dell’indotto. Ha evidenziato che la GKN non versa in una situazione drammatica e che una chiusura improvvisa non è accettabile, avendo attive numerose commesse, a elevata capacità tecnologica, con Stellantis. Ha auspicato un intervento normativo volto a sanzionare e a prevenire situazioni, come quella di GKN, in cui le aziende che abbiano usufruito di fondi pubblici intendano chiudere i propri stabilimenti.

     Il Direttore Romolo De Camillis ha comunicato che il Ministero del Lavoro sta seguendo la vicenda con il Ministro Orlando, che lavora al fianco del MiSE per trovare una soluzione alternativa a quella finora intrapresa dall’azienda.

     Il dott Zambini della Città metropolitana si è associato ai precedenti interventi delle Istituzioni e ha evidenziato che la scelta aziendale di chiudere avrà delle drammatiche ricadute sul territorio. Ha richiesto alla società di avviare un dialogo e di ritirare la procedura di licenziamento collettivo.

     Il Sindaco di Campi Bisenzio ha ritenuto che il ritiro della procedura costituisca un requisito imprescindibile per avviare la discussione con le parti. Ha evidenziato, inoltre, che la libera iniziativa economica debba coesistere con il dovere di rispettare la dignità umana.

     Il dott. Ghezzi ha precisato che la procedura di licenziamento collettivo è stata avviata in modo legittimo e che non è possibile accettare che il suo ritiro sia una precondizione per il dialogo che l’azienda è, comunque, disposta ad avviare.

     Il Viceministro ha ribadito l’unanimità delle Istituzioni nel richiedere il ritiro della procedura, evidenziando che lo stesso Legislatore ha introdotto le 13 settimane di Cigs proprio per evitare questi scenari. Durante la durata dell’ammortizzatore, infatti, le Istituzioni potrebbero lavorare per individuare un investitore e per costruire un percorso anche con il sostegno degli strumenti ministeriali. Ha chiesto all’azienda se sia disposta a prendere in considerazione questa proposta.

     Le OO.SS. hanno osservato che l’azienda sta perpetrando un atteggiamento irresponsabile e hanno invitato la stessa a ritirare la procedura di licenziamento collettivo quale unica condizione per aprire il confronto alle parti sociali. Se GKN non fosse più interessata allo stabilimento dovrebbe comunque creare le prospettive di prosecuzione dell’attività e di futuro del territorio. L’utilizzo delle 13 settimane di Cigs a costo zero è una soluzione da percorrere. Tuttavia, se questo non avverrà, le OO.SS. ricorreranno a tutti gli strumenti possibili per verificare la legittimità dei licenziamenti e per impedirli. Hanno proposto al Governo una iniziativa di legge che scoraggi le delocalizzazioni e la chiusura per le società che abbiano utilizzato fondi pubblici nonché l’adozione di una politica di settore che si rende quanto mai necessaria visto il periodo di trasformazione che sta attraversando l’automotive.

     Il dott. Ghezzi ha precisato che la decisione di chiudere lo stabilimento è derivata da una molteplicità di dinamiche che hanno reso insostenibile la prosecuzione dell’attività produttiva. Ha ribadito non essere in grado di accogliere la richiesta di ritirare la procedura, ritenendo che per l’azienda possa esserci un confronto sulle seguenti proposte dirette a mitigare l’impatto sociale della procedura: outplacement, inplacement, welfare, ristori per le lavoratrici e i lavoratori, la Cigs per cessata attività. La durata di questo ammortizzatore permetterebbe di lavorare alla ricerca di un terzo investitore, proponendo, per tale finalità, anche la nomina di un Advisor. Riguardo ai dipendenti dell’indotto, ha comunicato che da verifiche è emerso che alcuni potranno essere ricollocati presso altri appalti che le aziende subappaltatrici hanno sul territorio. Ha precisato che GKN non sta delocalizzando e che la società non ha percepito aiuti di Stato ma solo contributi per la formazione del personale.

     Il Prefetto Guidi, con riferimento al tema emerso in una missiva inviata da parte di GKN alle Rsu e alla Prefettura - relativo all’occupazione dello stabilimento e ai possibili rischi di sicurezza degli impianti nonché all’eventuale danno legato alla indisponibilità di accesso per il ritiro di beni deperibili o che debbano essere utilizzati da fornitori o da altre aziende - precisa che la Prefettura non ha titolo rispetto a queste richieste che, invece, competono all’autorità giudiziaria da attivare in sede civile o penale. Da una interlocuzione avuta con le Rsu su questi rischi, è emerso che i lavoratori presenti in azienda si stanno responsabilmente occupando della sicurezza degli impianti e si sono resi disponibili a consentire l’accesso a coloro che devono ritirare i materiali. Ha evidenziato che la modalità con cui la Società ha annunciato la chiusura ha creato tensioni sul territorio, chiamando in causa la Prefettura che, in quanto garante della sicurezza sul territorio, è dovuta intervenire velocemente per mettere in sicurezza il sito e i lavoratori.

     Il Viceministro Todde ha chiesto se la GKN sia interessata a una cessione a favore di un terzo.

     Il dott. Ghezzi ha comunicato che un confronto sarà possibile riguardo la Cigs per cessata attività e che lo stabilimento non potrà essere ceduto ad un concorrente; potrà essere considerata solo la reindustrializzazione in una attività diversa, senza possibilità di subentro nei rapporti con gli attuali clienti.

     Il dott. De Camillis ha sottolineato che i 75 giorni della procedura di licenziamento non sono evidentemente sufficienti per realizzare un percorso virtuoso. Gli ammortizzatori sociali, che sono strumenti conservativi, richiedono, in ogni caso, per tutta la loro durata, la chiusura della procedura di licenziamento collettivo.

     Il Viceministro ha invitato l’azienda a voler accogliere la proposta di avviare il percorso delineato nel corso dell’incontro: ricorso alla Cigs, a costo zero, per 13 settimane; nelle more della durata dell’ammortizzatore, si aprirebbero le interlocuzioni con coloro che abbiano manifestato interesse a rilevare gli asset aziendali si avvierebbe una due diligence sullo stabilimento. Un percorso di questo genere permetterebbe di avviare un confronto sereno con le parti sociali. Tra l’altro, vi sarebbe la possibilità di coinvolgere Invitalia, quale possibile Advisor, senza aggravio di costi per l’azienda.

     Il potenziale investitore, una volta individuato e subentrato a GKN, potrà essere sostenuto, ove si rendesse necessario, con una Cigs per reindustrializzazione che permetterà di tutelare i lavoratori che saranno assunti gradualmente.

     Il Viceministro, consapevole che questa decisione sul percorso richieda una discussione interna all’azienda e al Gruppo GKN, ha invitato a mantenere aperto il tavolo rendendosi disponibile per ulteriori aggiornamenti.

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