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Documento: Verbale di incontro
Azienda: Indelfab S.p.A. in fallimento (ex JP Industries)
Settore: Elettrodomestici
Numero dipendenti: 562
Data: 10 dicembre 2020

In data 10 dicembre 2020, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, si è svolto, in video conferenza, l’incontro relativo alla società Indelfab S.p.A. in fallimento. La riunione è stata presieduta dal Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, avv. Alessia Morani. Per il MiSE hanno partecipato la dott.ssa Chiara Mattone, il dott. Davide Amorosi Dirigente della Divisione XI Crisi di Impresa e la dott.ssa Paola Capone del medesimo ufficio. Hanno altresì partecipato: per la Regione Marche, l’Assessore al Lavoro Stefano Aguzzi e l’Assessore alle Aree di Crisi Industriali Guido Castelli; per la Regione Umbria, l’Assessore allo Sviluppo Economico Michele Fioroni, i dott. Mauro Andrinelli e il dott. Luigi Rossetti, entrambi Dirigenti regionali; il Sindaco del Comune di Fabriano Gabriele Santarelli e l’Assessore alle Attività Produttive Barbara Pagnoncelli; il Sindaco del Comune di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti; il Sindaco del Comune di Nocera Umbra, Giovanni Bontempi; per Invitalia il dott. Roberto Rizzardo. Hanno altresì partecipato le segreterie territoriali di FIM CISL, FIOM CGIL, UILM UIL.

Il Sottosegretario Morani, in apertura della riunione, ha precisato che la recentissima dichiarazione di fallimento della Indelfab impone una riflessione sia sulle strategie da costruire per provare a dare continuità all’attività di impresa sia sugli ammortizzatori sociali che, in un contesto così critico, si rendono quanto mai opportuni per mettere in sicurezza le lavoratrici e i lavoratori. In particolare, dai dati forniti dal Ministero del Lavoro è emerso che la società, già in data 9 novembre u.s. aveva richiesto l’accesso alla Cassa Integrazione per cessazione per 6 mesi, con decorrenza 16 novembre 2020 -15 maggio 2021, prorogabili per ulteriori 6 mesi. A seguito della dichiarazione di fallimento, i curatori fallimentari hanno comunicato la volontà di proseguire il percorso per l’accesso al richiamato ammortizzatore sociale. Sotto il profilo industriale, il Sottosegretario ha rappresentato i due possibili percorsi da intraprendere per garantire la continuità d’impresa: il primo verte su un processo di reindustrializzazione da promuoversi con l’intervento di un imprenditore che voglia rilevare gli asset aziendali; il secondo consiste nella possibilità di accedere all’Amministrazione Straordinaria di cui si sta verificando se vi siano le condizioni per accedervi. Il Sottosegretario ha inoltre fatto sapere che dalle interlocuzioni intercorse con la famiglia Porcarelli, prima della dichiarazione di fallimento, era già emersa la volontà a proseguire l’attività di impresa, progetto interrotto a causa del fallimento. Tuttavia, la stessa famiglia Porcarelli, poco prima dell’inizio dell’incontro odierno, ha preannunciato di voler proporre reclamo avverso la sentenza di fallimento e che il Tribunale di Ancona potrebbe pronunciarsi sul suo eventuale accoglimento o rigetto entro la fine del mese di febbraio.

L’Assessore Fioroni ha evidenziato l’importanza di attivare un percorso per attrarre gli investimenti in un’area così vasta, che si basi sullo sviluppo di un progetto di reindustrializzazione che possa riguardare l’intera area al fine di generare una forte specializzazione territoriale. L’Assessore ha osservato che tale obiettivo potrà essere raggiunto non solo con gli strumenti di cui alla Legge n. 181/89 ma anche e soprattutto con l’utilizzo dei nuovi fondi europei ed in particolare del c.d. recovery plan.

Il Sindaco di Fabriano ha comunicato che il Comune sta portando avanti con l’Università di Perugia un progetto di ricerca per la realizzazione di un nuovo materiale innovativo, ancora in fase di sperimentazione. Si stanno cercando dei nuovi partner anche Istituzionali che possano offrire un supporto al progetto che - fondato sostanzialmente su una idea di economia circolare (materiale plastico ricavato dal Cardo) - appare compatibile con gli obiettivi del recovery plan. Pertanto, ha preannunciato agli Assessori regionali l’intenzione di convocare a breve un tavolo istituzionale per la presentazione di questo progetto che potrebbe avere risvolti positivi anche per il complesso industriale di Indelfab.

Le Organizzazioni Sindacali hanno evidenziato che il rilancio dell’Area della ex Merloni necessita di un progetto di reindustrializzazione che sia in grado anche di salvaguardare il livello occupazionale. Le OO.SS. in modo unanime si sono rese disponibili a supportare quei progetti di rilancio industriale che perseguiranno tale obiettivo. Tuttavia, in attesa che trovi realizzazione il progetto di rilancio industriale, occorre intervenire al più presto per tutelare le lavoratrici ed i lavoratori mediante il ricorso agli ammortizzatori sociali, auspicabilmente per un anno. Hanno inoltre espresso preoccupazione per l’esito che potrà avere la decisione del Tribunale avverso il reclamo. Il timore è che possano sopraggiungere, come spesso è accaduto nel passato, degli ostacoli giuridici che blocchino o rallentino il processo di rilancio industriale.

L’Assessore Aguzzi, dopo aver osservato che il ricorso all’ammortizzatore sociale è fondamentale per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, ha sottolineato, tuttavia, che esso non costituisce la soluzione al problema. La rinascita del territorio, infatti, si fonda esclusivamente sulla ripartenza dell’attività produttiva. Per tale fine sarà necessario sbloccare i fondi per il finanziamento delle politiche attive e offrire sgravi contributivi a tutte le società che vorranno investire sul territorio.

L’Assessore Pagnoncelli ha proposto l’opportunità di creare delle Zes che prevendono importanti sgravi contributivi a favore di coloro che vorranno investire nell’area. Ad avviso di Pagnoncelli, sotto questo aspetto, le Zes offrono degli strumenti più appetibili di quelli che derivano dall’Area di Crisi Industriale complessa. Riguardo alle politiche attive del lavoro, visto che le lavoratrici ed i lavoratori sono su aree che interessano due diverse Regioni, ha suggerito di creare una unica cabina di regia tra le Regioni Marche ed Umbria così da costruire un percorso condiviso ed uniforme.

L’Assessore Castelli ha osservato che l’Accordo di Programma, attualmente rinnovato per altri due anni, costituisce uno strumento che, in quanto ideato nel 1989, non è più in grado da solo di intercettare tutte le esigenze del territorio. Pertanto, occorrono ulteriori strumenti tra cui il Contratto di Sviluppo. L’Assessore ha fatto sapere che la Regione Marche, entro fine anno, pubblicherà un avviso, rivolto a tutte le società che vorranno realizzare la propria attività di impresa sul territorio, che prevedere un incentivo per l’avvio attività.

Il dott. Rizzardo ha confermato che Invitalia è pronta a fornire il proprio supporto al progetto di rilancio industriale mettendo a disposizione qualsiasi strumento possa essere utile a sostenere un piano industriale credibile e che sia supportato da un investitore. A tal fine, si dovranno immediatamente acquisire dai curatori fallimentari maggiori dettagli sugli asset aziendali.

Il Sottosegretario Morani ha evidenziato che il Mise continuerà a lavorare per comprendere se gli investitori che, fino ad oggi, hanno mostrato solo informalmente interesse, vogliano presentare delle formali manifestazioni di interesse. Parallelamente, proseguiranno le interlocuzioni con le Istituzioni, regionali e locali, per intercettare nuove ed ulteriori manifestazioni di interesse. A tal riguardo, ha fatto sapere di aver contattato anche Confidustria Umbria e le Camere di Commercio del territorio. Sarà fondamentale anche l’attività di scouting da parte delle Regioni e degli Enti locali. Sul tema verrà fatto un incontro ristretto per fare il punto della situazione. Il Sottosegretario ha informato, inoltre, che il prossimo 15 dicembre si terrà, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, un incontro per l’espletamento dell’esame congiunto per all’accesso alla cassa integrazione e che, in pari data, si verificherà con i curatori fallimentari la possibilità di rientrare nell’Amministrazione Straordinaria. Il tavolo sarà convocato a seguito di questi passaggi così da poter avviare la costruzione di un percorso condiviso.

 

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