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Documento: Verbale di Riunione
Azienda: Sematic S.p.A.
Settore: Produzione di ascensori e componenti per ascensori
Numero dipendenti: 300
Data: 30 settembre 2020

In data 30 settembre 2020 si è tenuta una video conference convocata dal Ministero dello Sviluppo Economico avente ad oggetto la situazione della sede produttiva italiana di Osio Sotto (BG). All’incontro, presieduto da Stefano D’Addona, responsabile della segreteria tecnica del sottosegretario allo Sviluppo Economico Alessandra Todde, erano presenti Lucio Cafarelli della segreteria tecnica del sottosegretario al Ministero del Lavoro Francesca Puglisi, Davide Amorosi e Chiara Cherubini del Ministero dello Sviluppo Economico, l’Assessore al Lavoro della Regione Lombardia Melania Rizzoli, Carlo Bianchessi e Antonio Genova della Regione Lombardia, il Sindaco di Osio Sotto Corrado Quarti, il responsabile HR per il Gruppo Wittur Monica Metschitzer assistita da Luca Ramella di Alix Partners e dall’avv. Angelo Zambelli. Erano inoltre presenti le segreterie territoriali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, unitamente alle RSU.

Il Prof. D’Addona ha aperto la riunione ricordando che il tavolo di confronto ministeriale era stato convocato su richiesta delle Organizzazioni Sindacali a seguito delle dichiarazioni da parte del Gruppo Wittuer di voler delocalizzare le produzioni della sede di Osio Sotto in Ungheria. Ha quindi chiesto ai rappresentanti dell’azienda di illustrare le decisioni prese riguardo al futuro della sede produttiva di Osio.

La dott.ssa Metschitzer ha confermato che il Gruppo Wittur, a causa del recente peggioramento delle condizioni di mercato dovuto all’emergenza sanitaria, ha deciso di delocalizzare circa il 70 per cento delle produzioni che attualmente si realizzano nello stabilimento di Osio Sotto nella sede produttiva del Gruppo in Ungheria. Attualmente il calo delle produzioni viene supportato con il ricorso a nove settimane di cassa integrazione a rotazione per causale covid fino a metà novembre p.v.
Ha sottolineato che l’Italia rimane un paese strategico per il Gruppo Wittur e a questo fine, un centinaio di addetti verranno trasferiti nell’attuale centro di eccellenza che il Gruppo ha a Seriate e, inoltre, verranno intraprese azioni a salvaguardia delle maestranze che attualmente lavorano ad Osio.

Le Organizzazioni Sindacali hanno sottolineato che lo stabilimento di Osio Sotto è uno stabilimento storico nato nel 1959 e divenuto competitivo nel tempo grazie al contributo dei lavoratori e del territorio fino alla acquisizione nel 2015 da parte del Gruppo Wittur. Nel 2019 c’è stato il primo tentativo di delocalizzazione delle produzioni. Hanno quindi sottolineato che la decisione di delocalizzare in Ungheria era stata presa già prima dell’insorgere dell’emergenza sanitaria e nonostante l’azienda sia sana e profittevole. Hanno quindi chiesto all’azienda di non delocalizzare all’estero. Hanno infine chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico di riaggiornare a breve il tavolo di confronto tra le parti.

L’Assessore Rizzoli ha sottolineato lo stupore per l’annunciata decisione aziendale. Ha chiesto all’azienda di non delocalizzare e confermato la disponibilità della Regione a mettere in campo tutte le azioni necessarie a piena tutela dell’occupazione.

Il Sindaco Quarti si è associato all’appello dell’Assessore Rizzoli.

Il Prof. D’Addona ha chiesto all’azienda di specificare quali produzioni verranno delocalizzate e con quali motivazioni e se verranno introdotte altre lavorazioni nello stabilimento di Osio Sotto a compensazione e per la salvaguardia delle maestranze dello stesso.
Ha pertanto chiesto all’azienda di condividere con le istituzioni in un incontro tecnico a breve un piano industriale dello stabilimento di Osio e un piano occupazionale per gli stabilimenti italiani nel lungo periodo.

L’azienda e la Regione Lombardia hanno confermato la disponibilità a partecipare all’incontro tecnico che verrà convocato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Il tavolo di confronto ministeriale con le parti verrà riconvocato a breve dopo la riunione tecnica con l’azienda.

 

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