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Documento: Verbale di Riunione
Azienda: Yokohama S.r.l.
Numero dipendenti: 82
Data: 9 settembre 2020

Il 9 settembre 2020 si è tenuta la conference video/call convocata dal Ministero dello Sviluppo Economico avente ad oggetto la situazione della sede di Ortona (CH) della società Yokohama. L’incontro era presieduto dal Sottosegretario al MiSE Alessandra Todde. Hanno partecipato all’incontro il Sottosegretario al Ministero del Lavoro Francesca Puglisi, l’Assessore alle Attività Produttive Mauro Febbo della Regione Abruzzo, il Sindaco di Ortona Leo Castiglione, Stefano D’Addona, Davide Amorosi e Chiara Cherubini del Ministero dello Sviluppo Economico, il rappresentante di Yokohama global Tetsuya Tamaki, il liquidatore di Yokohama Industrial Products Italy S.r.l. Fabrizio Saveriano, il responsabile del personale di Yokohama Industrial Products Italy S.r.l. Marco Aquino, assistiti dall’avvocato Matteo Pollaroli e da Giuseppe Fontana di Confindustria Chieti-Pescara. Erano inoltre presenti le segreterie nazionali e territoriali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, unitamente alle RSU.

In apertura di incontro il sottosegretario Todde ha ricordato che la riunione era stata convocata per proseguire il confronto del tavolo ministeriale iniziato il 2 settembre u.s. al fine di cercare una soluzione condivisa alla crisi causata dalla decisione dell’azienda di cessare le attività ad Ortona.

L’Assessore Febbo ha dichiarato di aver messo in contatto la società e il liquidatore con alcuni imprenditori interessati alla reindustrializzazione del sito di Ortona, al fine di iniziare un percorso supportato dall’utilizzo degli ammortizzatori sociali.

L’avv. Pollaroli ha dichiarato che la proprietà, a seguito dell’intervento del sottosegretario Todde e dei partecipanti al tavolo ministeriale, ha confermato la disponibilità ad iniziare le trattative di cessione del sito e degli asset aziendali con gli investitori che hanno manifestato l’interesse a favorire il prosieguo delle attività industriali nel sito di Ortona. Ha confermato che le interlocuzioni con i soggetti interessati alla reindustrializzazione del sito sono iniziate e che sono ancora nella fase preliminare. Ha tuttavia precisato che le interlocuzioni e le trattative con i nuovi imprenditori e con le Organizzazioni Sindacali proseguiranno in parallelo all’apertura di una procedura di licenziamento collettivo nei prossimi giorni e pertanto nell’arco dei tempi previsti dalla procedura stessa. La proprietà ha infatti deciso che, per non gravare di costi la procedura liquidatoria, non ricorrerà all’utilizzo degli ammortizzatori sociali previsti qualora si configurassero come aiuti di Stato e quindi ne fosse richiesta la successiva restituzione.

Mr Tamaki ha confermato che la proprietà non intende fare ricorso all’aiuto del Governo italiano in questa fase e che intende concludere le procedure di cessione nel più breve tempo possibile ed entro l’anno corrente.

Le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto di non aprire la procedura di licenziamento collettivo e di utilizzare il supporto degli ammortizzatori sociali per poter garantire il tempo utile a valutare le proposte imprenditoriali e al fine di favorire la migliore soluzione per il prosieguo delle attività industriali e affinché il passaggio dei lavoratori ai nuovi imprenditori avvenga in continuità delle tutele occupazionali.

Il sottosegretario Puglisi ha dichiarato che verificherà con gli uffici legislativi del Ministero del Lavoro e del Ministero dello Sviluppo Economico e anche con le Direzioni del Ministero del Lavoro e con Inps se l’azienda può avvalersi degli strumenti di integrazione del reddito previsti dalla normativa senza aggravi di costi per la procedura liquidatoria e senza incorrere in eventuali successive restituzioni da parte dell’azienda, qualora questi rientrassero nel regime degli Aiuti di Stato.

Il sottosegretario Todde ha concluso l’incontro chiedendo all’azienda di attendere le verifiche da parte del Ministero del Lavoro e del Ministero dello Sviluppo Economico sull’utilizzo dello strumento di integrazione al reddito prima di intraprendere azioni unilaterali.
Ha inoltre reiterato la richiesta di tutte le parti di riconsiderare la decisione di aprire la procedura di licenziamento collettivo nell’immediato, sottolineando che le tempistiche della stessa non fornirebbero il tempo sufficiente per la valutazione della migliore soluzione industriale ed occupazionale per il sito di Ortona, soluzione che invece verrebbe garantita da un periodo più lungo, anche con il supporto delle istituzioni.

Il tavolo ministeriale verrà riconvocato tra pochi giorni a valle delle verifiche del Ministero del Lavoro e del MiSE.

 

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