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Documento: Verbale di riunione
Azienda: NOVOLEGNO S.p.A.
Settore: Legno
Numero dipendenti: 117
Data: 14 marzo 2019


In data 14 marzo 2019 presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è svolto l’incontro riguardante la società NOVOLEGNO S.p.A.

La riunione è stata presieduta dal Vice Capo di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico, Ing. Giorgio Sorial. Hanno partecipato la dott.ssa Paola Capone della Struttura per le Crisi di Impresa del Ministero dello Sviluppo Economico, il sindaco di Montefredane, Arch. Valentino Tropeano.

Per la Regione Campania hanno partecipato il dott. Ciro Barbato, in rappresentanza dell’Assessore alle attività produttive e lo Sviluppo Economico, il dott. Gennaro Caiazzo, in rappresentanza dell’Assessore al Lavoro e alle Risorse Umane.

Per la Novolegno S.p.A. hanno partecipato il dott. Giorgio Barzazi, Amministratore delegato, il dott. Giuseppe Pitton, Direttore dello stabilimento, assistiti dal dott. Crescenzo Ventre di Confindustria Avellino.

Hanno partecipato FILLEA-CIGIL, FILCA-CISL, FENEAL-UIL, UGL, nazionali e territoriali, unitamente alle rispettive RSU.

Il dottor Barzazi ha chiarito che l’avvio della procedura di licenziamento collettivo si è reso necessario a seguito della decisione societaria di chiudere definitivamente ogni attività. Questa scelta è stata maturata dopo aver chiuso in perdita i bilanci degli ultimi quattro anni segnati, tra l’altro, da progressivi cali di fatturato. Lo stesso bilancio del 2018, in fase di approvazione, si pone in linea con quelli precedenti. Tali risultati sono senz’altro da rinvenirsi nelle seguenti cause.

In Italia, negli ultimi dieci anni, il settore della produzione degli imballaggi ortofrutticoli in legno ha subito una forte contrazione a causa del ricorso, in continuo aumento, al confezionamento in cartone o in plastica. A ciò si è aggiunto l’aumento dei competitors dei Paesi dell’Est Europa che forniscono un prodotto a prezzi molto più bassi e che hanno azzerato la concorrenza delle aziende italiane che sono state costrette a chiudere. La Novolegno, infatti, non ha più competitors in Italia.

La Confindustria Avellino, come sopra rappresentata, ha fatto sapere di aver fatto ogni sforzo per individuare nel territorio un imprenditore interessato alla Novolegno ma con scarsi risultati.

Le OO.SS. hanno espresso forti perplessità sulla decisione societaria di chiudere lo stabilimento e di avviare la procedura di licenziamento senza aver preventivamente tentato una consultazione sindacale che, con ogni probabilità, avrebbe permesso di cercare delle possibili alternative alla chiusura. L’avvio della procedura di licenziamento, infatti, lascia poco tempo per instaurare un confronto costruttivo e giungere ad una serena valutazione delle scelte alternative. Il tempo residuale è eccessivamente ristretto anche per poter per individuare dei potenziali investitori e per permettergli di avanzare una proposta seria e concreta.

I sindacati, pertanto, hanno richiesto all’unanimità di ritirare la procedura di cui alla Legge 223/1991 e, al tempo stesso, di prorogare la Cigs per Contratto di solidarietà per altri 12 mesi. In questo modo si permettere ai lavoratori dare esecuzione ai contratti ancora in essere e di individuare medio tempore delle soluzioni alternative alla chiusura dello stabilimento che, tra l’altro, provocherebbe il blocco dell’indotto ed il consequenziale crollo economico dell’intero territorio. Hanno, pertanto, invocato la ricerca di potenziali investitori, la messa in campo da parte di tutte le Istituzioni presenti degli strumenti di cui si dispone per il rilancio della società. La Novolegno, inoltre, ricade nell’ambito della Zes (Zona economica speciale) che le procurerebbe benefici fiscali per specifici progetti di investimento.

Le OO.SS. hanno fatto presente che la Società non produce esclusivamente imballaggi per l’ortofrutta ma anche pannelli in “Mdf” il cui mercato è in forte crescita in Italia. Al riguardo è stato precisato che presso lo stabilimento di Montefredane attua una vera e propria economica circolare poiché realizza pannelli con materiale al 100% riciclato.

Il Sindaco di Montefredane si è associato alle richieste dei Sindacati ed ha invitato la Società a voler riconsiderare la propria decisione di chiudere e ad aprirsi al dialogo con tutte le Istituzioni ed i sindacati per la individuazione di una soluzione alternativa alla chiusura. Il Comune di Montefredane farà la propria parte e si è aperto al dialogo. La Novolegno in nessun modo dovrà chiudere.

La Regione Campania ha auspicato una riflessione responsabile da parte dell'azienda sui possibili rimedi e sulle opportunità di utilizzare strumenti idonei ad evitare la chiusura dello stabilimento ed il licenziamento dei lavoratori anche attraverso la presentazione, ai lavoratori in primo luogo, di un piano che evidenzi le criticità ma che contenga anche la volontà di ricorrere alle possibili soluzioni.

La Novolegno nel riconfermare la decisone di chiudere, tuttavia, si è resa disponibile sia al dialogo con tutte le Istituzioni e i Sindacati presenti sia a eventuali, poco probabili, richieste di acquisto congrue e attendibili. Ha chiarito che il mercato oggi servito da Novolegno non sarà possibile servirlo da altre aziende del Gruppo alle condizioni attuali di mercato.

Il Vice Capo di Gabinetto, dopo aver accolto le osservazioni delle OO.SS. e delle Istituzioni presenti, ha espresso forti perplessità in merito alle scelte aziendali poiché non prevedono alcuna tutela nei confronti dei lavoratori e della continuità produttiva del sito. Pertanto, ha invitato tutti i presenti ad un confronto costruttivo per la individuazione di una soluzione condivisa che sia idonea a garantire la prosecuzione dell’attività produttiva ed il mantenimento dell’attuale livello occupazionale. A tal fine è fondamentale che la “Novolegno” riveda la sua posizione di totale chiusura.

Il Ministero dello Sviluppo Economico si è reso disponibile al confronto e a mantenere aperto il tavolo che sarà riaggiornato ai primi giorni del mese di aprile.

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