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Verbale di riunione Gruppo CNH Industrial
Settore Componentistica Automotive
Numero dipendenti 17.185
Data 24 giugno 2020

In data 24 giugno 2020 presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è svolto un incontro di aggiornamento riguardante il Gruppo CNH Industrial.
La riunione, che si è svolta in video conferenza, è stata presieduta dal Vice Capo di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico, Ing. Giorgio Sorial. Ha partecipato la dott.ssa Paola Capone dell’ufficio Crisi di Impresa del medesimo Ministero. Per il Ministero del Lavoro ha partecipato il dott. Adriano Lelli, dell’ufficio di Gabinetto del Ministro.
Per la Regione Lombardia hanno partecipato la dott.ssa Melania Rizzoli, Assessore al Lavoro, il dott. Carlo Bianchessi, Dirigente Unità organizzativa lavoro presso Polis Lombardia ed il dott. Antonio Genova, funzionario della medesima U.O.

Per la Regione Puglia hanno partecipato la Dott.ssa Elisabetta Biancolillo, Dirigente della Sezione Aree di Crisi industriale, il Dott. Francesco Maiellaro, funzionario della medesima Sezione, l’avv. Rizzo del Comitato Sepac.

Per il Gruppo CNH INDUSTRIAL hanno partecipato il dott. Vincenzo Retus, Responsabile delle Relazioni Industriali e la dott.ssa Isabella Macrelli.
Hanno partecipato CGIL, CISL, UIL e FIM-CISL, FIOM-CIGIL, UILM-UIL, UGL Metalmeccanici, FISMIC, AQCF, nazionali e territoriali, unitamente alle rispettive RSU.
Il Vice Capo di Gabinetto, ing. Giorgio Sorial, dopo una breve introduzione della riunione ha dato la parola ai rappresentanti aziendali per gli aggiornamenti sugli sviluppi dell’Accordo Quadro siglato lo scorso 10 marzo.

Il dott. Vincenzo Retus ha proceduto al riscontro illustrando quanto segue. Partendo dal Segmento Powertrain, che comprende i siti di Foggia, Torino e Pregnana Milanese, ha rappresentato per i primi due una situazione caratterizzata da un temporaneo rallentamento della produzione dovuto all’emergenza Covid 19 seguito, tuttavia, da una ripresa graduale tuttora in corso. Per quanto riguarda Pregnana Milanese, la continua interlocuzione con le OO.SS. ha permesso il raggiungimento di un accordo, nello scorso mese di maggio, con il quale la cessazione dell’attività di adattamento dei motori marini, industriali e generatori di potenza è stata posticipata, rispetto a quanto prevedeva l’Accordo Quadro, al 30 aprile 2021.

Intanto sono proseguite le trattative, per la cessione del citato stabilimento, con un soggetto industriale con il quale è stato sottoscritto un Nda. Il prossimo 26 giugno nel corso di un incontro tra le parti sociali presso la Regione Lombardia sarà fatto il punto anche per comprendere la disponibilità di strumenti istituzionali che possano eventualmente accompagnare e sostenere il processo di reindustrializzazione.

Per quanto concerne il Segmento Construction Equipment, comprendente i siti di San Mauro e Lecce, con riferimento al primo ha fatto sapere che la cessazione dell’attività e l’avvio delle opere per la trasformazione dell’opificio in un centro logistico sono state rallentate a causa del Covid 19. Il percorso sarà accompagnato dalla Cigs per riorganizzazione aziendale, con decorrenza dal 22 giugno 2020 al 21 ottobre 2021, il cui esame congiunto è stato già esperito dalle Parti e successivamente ratificato presso la Regione Piemonte. Per il sito di Lecce invece, per il quale non era previsto alcun processo di ristrutturazione, la crisi epidemiologica ha determinato una forte contrazione delle produzioni, senza che sia stato possibile sino ad oggi apprezzare una ripresa, il che è causa di preoccupazione tanto più considerando gli effetti della pandemia sul mercato delle macchine per le costruzioni I dipendenti di Lecce hanno usufruito della Cigo Covid 19 per 9 settimane e successivamente per 11 giorni sino a inizio giugno.

Lo stabilimento di Jesi del Segmento Agriculture, a parte il temporaneo rallentamento nel periodo di lock down, durante il quale si è fatto ricorso a 7 settimane di Cigo Covid 19, ha visto una rapida ripartenza della produzione fino a giungere alla saturazione degli impianti, grazie ad una buona presa ordini; lo stabilimento di Modena, che produce componenti, risente degli andamenti dei volumi degli stabilimenti clienti di Jesi, St. Valentin, Basildon e Lecce Infine si è passati alla disamina del Segmento Commercial & Specialty Vehicles del Gruppo che include gli stabilimenti Iveco di Brescia, di Suzzara, di Brescia Mezzi Speciali e di Iveco Defence Vehicles. Si è rilevato che nell’ambito del settore dei veicoli militari la produzione è proseguita in modo abbastanza regolare, nonostante la chiusura dello stabilimento per il tempo necessario ad attuare i protocolli di sicurezza per l’adeguamento alle norme volte a prevenire e contrastare l’emergenza epidemiologica.

Lo stabilimento di Suzzara, pure impattato dalla crisi Covid ed in via di graduale ripresa rispetto al livello di saturazione precedente, vanta un impianto produttivo che lo rende leader del mercato da punto di vista delle tecnologie impiegate nell’impianto produttivo e del prodotto stesso. Riguardo il sito di Brescia, il dott. Retus ha comunicato che l’impatto del Covid 19 è stato estremamente significativo e ovviamente al di fuori di ogni previsione, il che non ha consentito la stipula del contratto di

Solidarietà come previsto dall’accordo quadro. Le prospettive di ripresa produttiva dello stabilimento, al pari di quello di Lecce sembrano essere così tanto compromesse che l’azienda ha informato gli odierni interlocutori che si rende necessaria una attenta pausa di riflessione da parte aziendale per verificare la concreta sostenibilità degli impegni presi per questi stabilimenti con l’accordo del 10 marzo alla luce della situazione di business così come sembra delinearsi per il futuro a seguito dell’impatto Covid. L’azienda ha comunque fatto presente che il ricorso al contatto di solidarietà nel mutato quadro di business molto probabilmente richiederebbe una modifica delle regole che prevedono il contenimento della riduzione di orario media nel mese entro il 60% dell’orario contrattuale.

Le OO. SS. hanno osservato che l‘improvvisa ed imprevedibile emergenza epidemiologica abbia inciso in modo significativo sul cronoprogramma e gli impegni contenuti nell’Accordo. Da ciò la necessità di proseguire con successivi tavoli di monitoraggio presso il MISE, di continuare a prestare la massima attenzione sulla evoluzione delle vicende societarie e di intervenire per tutelare le produzioni ed i lavoratori. Le OO.SS. hanno rilevato una particolare criticità sullo stabilimento di Brescia auspicando che l’azienda possa promuoverne il rilancio portandovi alcune produzioni ad elevata tecnologia dagli stabilimenti tedeschi. Il sito di Brescia è l’emblema della Iveco ed occorre fare ogni sforzo perché possa essere rilanciato. Al riguardo hanno anche auspicato un intervento legislativo di modifica della normativa del CDS in modo che si possa modificare il limite legislativo della riduzione oraria. Hanno altresì auspicato che il Governo possa presto intervenire a sostegno del settore automotive attraverso l’adozione di una specifica politica industriale e di strumenti idonei ed efficaci per lo sviluppo del settore.
Per il Ministero del Lavoro è intervenuto il dott. Adriano Lelli il quale, riguardo al tema del CDS, ha fatto sapere che da più parti è pervenuta una richiesta di modifica della disciplina del Contratto di Solidarietà, così da spingere il Ministero del Lavoro a porre la massima attenzione sul tema e ad avviare le verifiche sulla percorribilità di una eventuale riforma.
La Regione Puglia, come sopra rappresentata, ha osservato che alla luce delle notizie odierne è emerso chiaramente che la improvvisa ed imprevedibile crisi pandemica ha sensibilmente inciso sulla riorganizzazione degli stabilimenti pugliesi. Per questo sarà necessario continuare un confronto serrato con l’azienda per continuare a monitore lo stato di attuazione dell’Accordo Quadro e quindi di rilancio dei siti pugliesi.
La Regione Lombardia ha comunicato che, per quanto riguarda l’Accordo Quadro, vi è la massima disponibilità della Regione a mettere in campo ogni strumento di propria competenza per permettere il raggiungimento degli obiettivi prefissati per gli stabilimenti lombardi. Riguardo al sito di Pregnana Milanese ha informato i presenti che la Regione ha lavorato molto in questi mesi per provare ad individuare una soluzione idonea a mettere in sicurezza i lavoratori, compreso il monitoraggio delle trattative con il potenziale investitore. Il prossimo 26 giugno vi sarà un incontro in Regione, anche alla presenza dell’Azienda e delle OO.SS., per continuare a dare seguito a questo lavoro.
Il Vice Capo di Gabinetto, ing. Giorgio Sorial, ha chiarito che il Ministero sta lavorando con l’obiettivo di garantire la salvaguardia degli asset produttivi e dei livelli occupazionali delle sedi italiane del Gruppo CNH. A tal fine, la Segreteria tecnica del Ministro e l’Ufficio legislativo stanno già lavorando con l’obiettivo di affrontare le questioni tecniche sul settore dell’automotive e per la individuazione di possibili strumenti di ausilio al rilancio del settore. Il MiSE ha anche informato il Ministero del Lavoro dell’esigenza di strumenti da utilizzare a supporto dell’ Accordo Quadro, compresa la verifica della percorribilità di una eventuale riforma degli ammortizzatori ed in particolare del CDS. L’ing. Sorial, allo stesso tempo, ha chiesto all’azienda di voler valutare la possibilità di trasferire nuove produzioni ad elevato contenuto tecnologico presso i siti Italiani che hanno contribuito allo sviluppo di CNH. Il tavolo rimane aperto e verrà convocato per aggiornamenti su apposita richiesta delle parti.

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