Questo sito utilizza solo cookie tecnici necessari per la fruizione dei contenuti. Per maggiori informazioni leggi l'informativa sul trattamento dei dati personali.

Privacy Policy
Governo italiano
Seguici su
Cerca

Documento: Verbale di riunione
Azienda: Omba Impianti & Engineering S.p.A. in liquidazione
Settore: Progettazione e realizzazione di opere infrastrutturali metalliche
Numero dipendenti: 119
Data: 12 marzo 2018

In data 12 marzo 2018 presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è tenuto l’incontro riguardante la società Omba Impianti & Engineering S.p.A. La riunione è stata presieduta dal dottor Giampietro Castano, responsabile della Struttura per le Crisi di Impresa. Hanno partecipato Paola Capone del Ministero dello Sviluppo Economico, Enrico Montagner, in rappresentanza della Regione Veneto, Ernesto Ferretto, Sindaco del Comune di Torri di Quartesolo, Silvia Carampin, Assessore al Bilancio del Comune di Torri di Quartesolo. Per Omba Impianti & Engineering S.p.A. hanno partecipato Carlo Di Paolo e Damiano Battaglion, in qualità, rispettivamente, di liquidatore e consulente del lavoro della società. Per Confindustria Vicenza è stata presente Maria Giulia Rancan. Hanno partecipato le OO.SS di categoria, nazionali e territoriali, e le R.S.U..

Il dottor Castano, facendo seguito all’ultimo incontro, ha comunicato che, ad oggi, risultano diverse manifestazioni di interesse volte all’acquisizione di “Omba”. Con alcune società interessate, inoltre, è stato firmato un NDA. Tuttavia, non è ancora pervenuta alcuna offerta vincolante. Ha anche riferito di aver contattato la Proprietà ma senza riuscire ad attenere il suo coinvolgimento diretto nella vertenza.
La presenza di manifestazioni di interesse potrebbe favorire un ripensamento da parte della società rispetto alla decisione di procedere alla liquidazione e di dare seguito al licenziamento collettivo. In particolare, emergono due possibili soluzioni: proporre alla Proprietà il ritiro del licenziamento collettivo oppure la sospensione della richiamata procedura. Questa seconda soluzione permetterebbe di avere più tempo per valutare in modo scrupolo le manifestazioni di interesse e di dare avvio ad eventuali trattive con i potenziali investitori. Tutto ciò premesso, invita i presenti ad un confronto costruttivo al fine di addivenire ad un accordo volto a scongiurare la chiusura aziendale ed il licenziamento collettivo.

La società, come sopra rappresentata, ha immediatamente fatto presente che, a seguito dall’avvio della procedura di cui alla l. n. 223/91, n. 28 dipendenti hanno rassegnato le dimissioni, riducendo da 119 a 92 il numero dei lavoratori interessati dal licenziamento collettivo.
Ha chiarito, inoltre, che una eventuale scelta di sospensione della procedura andrà sottoposta al vaglio del Giudice Delegato, previo parere favorevole del Commissario Giudiziale il quale ha già chiarito che potrà rilasciarlo a condizione che tale soluzione non comporti alcun costo per la società. Al riguardo, i vertici aziendali hanno precisato che le attuali risorse economiche sono sufficienti a coprire unicamente i costi del personale relativi ad un mese.
In alternativa alla sospensione della procedura di licenziamento collettivo, è stata proposta la possibilità di ricorrere alla sospensione del rapporto di lavoro che, invece, non comporterebbe alcun costo per la società. La sospensione del rapporto di lavoro durerà il tempo necessario all’espletamento delle operazioni peritali per la valutazione dell’azienda quale condizione necessaria per avviare le trattative con futuri ed eventuali investitori e punto di partenza per definire i termini di un futuro accordo di cessione.

Le OO.SS. hanno ritenuto inaccettabile la proposta di sospensione del rapporto di lavoro sia perché richiederebbe un eccessivo sacrificio economico per i dipendenti, i quali dovrebbero rinunciare al proprio stipendio, sia perché potrebbe accrescerebbe l’esodo dei lavoratori dalla società. Tutto cio’ sarà causa di perdita di importanti professionalità per l’azienda che subirà una inevitabile svalutazione, così da renderla poco appetibile per futuri ed eventuali investitori.
L’unica soluzione accettabile, rispetto a quelle proposte da “Omba”, è la possibilità di ricorrere alla sospensione della procedura di licenziamento collettivo. Solo rispetto a tale scelta, infatti, le organizzazioni sindacali intervenute saranno disposte a raggiungere un accordo con i vertici aziendali per evitare in tutto o in parte il licenziamento collettivo.
Le organizzazioni sindacali, inoltre, hanno mostrato perplessità sul disinteresse da parte della Proprietà rispetto alla vertenza che si sta svolgendo presso il Mise. Questo comportamento è stato ritenuto irresponsabile, pertanto, hanno richiesto ai vertici aziendali di sollecitare la Proprietà ad una assunzione di responsabilità ed auspicando il ritiro della procedura di licenziamento collettivo.

La Regione Veneto, analogamente alle OO.SS., ha auspicato il ricorso alla sospensione della procedura di licenziamento collettivo per permettere al perito, già nominato dal Giudice Delegato, di concludere la valutazione aziendale ed, al tempo stesso, ai potenziali investitori interessati di formulare una offerta concreta e di procedere alla trattative. Ha, inoltre, precisato che l’azienda non dovrà essere svenduta ed, a tal fine, sarà necessario mantenere l’attuale livello occupazionale.

Il sindaco del Comune di Torri di Quartesolo ha dichiarato di condividere le osservazioni e le richieste delle OO.SS e della Regione Veneto. Ha, altresì, palesato una forte preoccupazione per l’esodo, già in atto, di molti lavoratori ed auspicato di addivenire presto ad un accordo volto ad evitare il licenziamento collettivo.

Il dottor Castano ha osservato che, alla luce del quadro delineato nel corso dell’incontro, sussistono i presupposti per addivenire alla conclusione di un accordo di sospensione del licenziamento che permetta, medio tempore, di continuare a lavorare verso la individuazione di una soluzione idonea a scongiurare la chiusura di “Omba” ed il licenziamento collettivo. Ha accolto le osservazioni e le richieste avanzate dalle OO.SS. Regione Veneto e Comune di Torri di Quartesolo, impegnandosi a ricontattare la Proprietà per coinvolgerla in modo diretto nella vertenza e affinché possa assumersi la responsabilità di ogni decisione che riguardi la sorte dell’azienda e dei lavoratori. Ha concluso con l’impegno di continuare a seguire attentamente la vicenda, anche attraverso la valutazione scrupolosa delle manifestazioni di interesse, e di riconvocare un successivo incontro per fare un punto sull’evoluzione della vicenda.

 

Questa pagina ti è stata utile?

Non hai validato correttamente la casella "Non sono un robot"
Torna a inizio pagina